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L’AIE mette sotto esame la politica energetica dell’Italia

Secondo Tanaka direttore dell'AIE-Agenzia Internazionale dell’Energia, l'Italia ha compiuto diversi progressi nel campo dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale

(Rinnovabili.it) – Esame da parte del Agenzia Internazionale dell’Energia della politica energetica dell’Italia. L’organismo dell’Ocse ha “promosso” l’Italia perché, si legge nella motivazione, sono stati compiuti progressi dall’ultimo controllo effettuato nel 2003.
E stato Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’AIE, a presentare il rapporto proprio oggi al Ministero dello Sviluppo. Dall’esame è emerso che l’Italia è l’unico tra i Paesi del G8 a non produrre autonomamente energia nucleare. Quando questo avverrà, ha sottolineato Mr. Tanaka, si realizzerà una maggiore diversificazione del mix energetico che consentirà di dipendere in misura minore dall’importazione di combustibili fossili e di gas, con un giovamento economico e una riduzione delle emissioni nocive.
Il direttore della IEA ha poi sottolineato i programmi sull’efficienza e sul risparmio energetico realizzati in Italia, apprezzandone la riorganizzazione, come ad esempio la riforma dei mercati dell’elettricità e del gas naturale. Giudizio positivo anche per i l’incentivazione per le fonti rinnovabili, gli investimenti nella ricerca, sviluppo per Carbon Capture and Storage (CCS), la previste semplificazione burocratiche per le autorizzazione delle nuove infrastrutture energetiche sostenibili.
Dall’esame sono emersi però anche problemi ancora da affrontare come l’elevata dipendenza dalle importazioni per l’approvvigionamento energetico (circa il 92,8%) e la sicurezza energetica, che continua preoccupare. Inoltre occorre che il governo italiano definisca una strategia di lungo termine per la liberalizzazione del settore energetico, stabilisca un processo efficiente per l’identificazione delle infrastrutture energetiche essenziali, acceleri gli sforzi per rispettare gli obblighi europei di riduzione delle emissioni al 2020, con l’attuazione di una efficace strategia globale in materia di cambiamento climatico.

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