L'agricoltura produce la maggior quantità di gas serra: aiutare i contadini e gli agricoltori dei Paesi invia di sviluppo a divenire sostenibili potrebbe salvari da fame e povertà
(Rinnovabili.it) – La Fao, in un documento relativo alla conferenza che si sta svolgendo a Bonn, ha dichiarato che si potrebbere combattere la fame e la povertà nei Paesi in via di sviluppo, utilizzando tecniche agricole capaci di rafforzare le colture rispetto ai danni provocati dal climate change.
“Se l’agricoltura nei Paesi in via di sviluppo diventa più sostenibile, se aumenta la sua produttività e aumenta la sua resistenza all’impatto negativo del cambiamento climatico, potrebbe aiutare a ridurre il numero di persone che soffrono la fame (circa un miliardo in tutto il mondo) e offrire migliori salari e opportunità di lavoro”, ha detto Alexander Mueller, FAO Assistant Director-General.
L’agricoltura, ha inoltre dichiarato Mueller, è responsabile della più elevata quota di emissioni di CO2, pari al 14% del totale delle emissioni globali e dal 1999 al 2005 è stato registrato un aumento delle emissioni del 30%, percentuale destinata a crescere ed è per questo che la Fao consiglia di agire in maniera repentina.
“Ma cessare pratiche agricole non sostenibili e istruire i coltivatori in pratiche migliori richiede un massiccio investimento economico e organizzativo. E’ dunque necessario che un nuovo accordo globale sul clima, che sarà adottato a Copenhagen a dicembre, includa l’agricoltura.
Progetti attuali come il Protocollo di Kyoto per lo sviluppo di “meccanismi puliti” (Clean Development Mechanism) non raggiunge i coltivatori dei Paesi più poveri”, ha detto Holmgren, addetto Fao.
Le nuove pratiche, quali l’ottimizzazione della gestione dei prati, il recupero delle aree degradate e il ridotto dissodamento dei terreni, hanno bisogno di nuovi meccanismi di finanziamento per gli agricoltori, in modo che si possano attivare per la riduzione dell’emissione dei gas serra nell’atmosfera.