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L’Aeeg invita il Governo ad investire nelle biomasse

L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ammette una difficoltà nell'investire nel settore delle biomasse, ma specifica subito consigli e alternative per massimizzare finanziamenti e incentivi economici.

(Rinnovabili.it) – Le considerazioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il gas (Aeeg) avanzate in Parlamento in questi giorni fanno centro su un tema su cui si riversano molte delle promesse energetiche italiane. Il documento di proposte presentato mette in luce la necessità di nuovi investimenti per il contesto italiano e per quello europeo in riferimento alle biomasse, fonte di energia rinnovabile che meglio supporterebbe la richiesta di energia attuale e che nonostante ciò ancora non riesce a decollare pienamente.
Ciò è dovuto, secondo un parere dell’ Aeeg, al fatto che fino ad oggi la gran parte del sostegno economico destinato alle fonti per la produzione di energia pulita è stato rivolto soprattutto al settore dell’eolico e del solare fotovoltaico nonostante quest’ultime due fonti di approvvigionamento elettrico, a differenza di quello delle biomasse, abbiano lo svantaggio di incentrare le proprie risorse componentistiche coinvolte nel percorso produttivo, sull’importazione. L’Agenzia individua tale scelta di investimento in un sistema di incentivi obsoleto che dovrebbe dunque rimodellarsi e sviluppare ulteriori e possibili vie contemporaneamente all’introduzione di alternative energetiche sempre più vantaggiose ed efficienti. Le biomasse ne sono un esempio concreto e potrebbero anche dimostrarsi, se sostenute economicamente, la chiave di svolta per cercare di risolvere le problematiche connesse al clima. Come sottolineato dal documento, l’efficienza della tecnologia ai fini della produzione elettrica si rende in grado di coprire al 50% del potenziale massimo teorico di sviluppo delle rinnovabili, una posizione più che rilevante per il settore dell’energia.
La soluzione potrebbe quindi essere investire diversamente sul fronte delle rinnovabili e indirizzare gli incentivi secondo criteri diversi rispetto a quanto fatto finora. L’Aeeg ha rintracciato la chiusura dei finanziamenti verso determinate fonti di energia come in questo caso le biomasse a causa del “contesto territoriale”. E’ sicuramente un dato di fatto che nella maggiore dei casi i processi produttivi che si collegano alla generazione di energia da biomassa comportano un dispendio in consumi energetici ingenti, calcolati tra concimazione, coltivazione, trasformazione, trasporto e utilizzo finale del prodotto. Il 19 gennaio scorso attraverso il regolamento (ce) n.73/2009, con il quale è stato reso effettivo ‘il sistema integrato di gestione e controllo’, si sono concretizzate norme specifiche necessarie a monitorare la ‘spesa energetica’ legata alla filiera delle biomasse.