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La UE scommette sulle rinnovabili di Egitto e Marocco

(Rinnovabili.it) – Sviluppare lo sfruttamento delle fonti di energia pulita e potenziare l’efficienza energetica del Marocco e dell’Egitto. Sono questi i principali obiettivi di _FREEME_, il programma di promozione delle fonti rinnovabili e di sviluppo dei piani di efficienza energetica nazionale. Scopo principale di questo programma, infatti, è sostenere lo sviluppo, l’accesso e l’utilizzo nel tempo dell’energia pulita nei due paesi nord africani attraverso un sistema di microcredito. E’ stata infatti l’organizzazione internazionale “PlaNet Finance”:https://www.planetfinancegroup.org/index.php, che da sempre si occupa di lotta alla povertà proprio attraverso un sistema di microcredito alle popolazioni che non hanno accesso ai canali di finanziamento tradizionali, a dar vita a questo nuovo progetto. La gran parte dei finanziamenti, però, sono arrivati dall’Unione Europea che ha stanziato il 75% dei fondi necessari a mettere in atto _FREEME_. Il suo costo totale è pari a 1,35 milioni di euro e verrà sviluppato nel corso dei prossimi tre anni.
Il programma finanziato dalla Ue, oltre ad aver ricevuto la collaborazione delle agenzie nazionali che si occupano di energie rinnovabili, è stato realizzato con il contributo di altri partner nazionali e internazionali come il _GERES_, il Gruppo di Energie Rinnovabili Ambiente e Solidarietà, e il Gruppo di Studi e Ricerche su rinnovabili e ambiente, _GERERE_. Tra i grandi obiettivi del progetto che coinvolgerà Marocco ed Egitto la creazione di una rete di piccoli distributori per commercializzare attrezzature ad alta efficienza energetica e per sviluppare l’istallazione di pannelli fotovoltaici e solari termici. Ma nel progetto rientra anche lo studio di un modello finanziario adeguato a sostenere questi investimenti verdi e la creazione di un fondo speciale di “microcredito energetico”. _FREMME_, in questo modo, potrà dare lavoro a più di 4.800 persone nei due paesi, sollecitando l’interesse di circa 2.400 piccole imprese e famiglie a basso reddito.

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