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La Ue fa marcia indietro sul Co2 per le automobili?

La Commissione europea, sotto pressioni del commissario tedesco all’Industria, Guenter Verheugen, potrebbe rendere meno drastica le norme sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica dei veicoli, norme che dovrebbero andare in vigore nel prossimo autunno. Uno dei punti esaminati sarebbe l’abbandono della soglia unica di 130 grammi di Co2/km entro il 2012. E’ un obiettivo che le case automobilistiche valutano irraggiungibile, soprattutto quelle specializzate nella produzine di berline di alto di gamma e Suv, con motori di maggiore cildrata, più cavalli e che inquinano di più. D’altra parte, gli esecutivi francesi ed italiani richiedono l’applicazione di limiti severi, che, in qualche modo, avvantaggiano chi produce auto medio-piccole come Fiat e Renault. A tutt’oggi Fiat è la sola industria automobilistica europea ad essere in regola con l’obiettivo intermedio di 140g/km per il 2008. Questo fu stabilito congiuntamente negli anni ’90 dall’industria automobilistica e dalla Commissione, portando le emissioni complessive del suo parco vetture a 139 g/km.
Al contrario le emissioni medie attuali delle case tedesche (Porsche, Bmw e Daimler-Mercedes-Smart) non forniscono alcuna garanzia di rimanere sotto questo tetto, anche sfruttando le nuove tecnologie ibride.
Quindi a Bruxelles si starebbero esaminando i suggerimenti tedeschi, che sostanzialmente indicherebbero la costituzione di classi differenziate, a seconda delle tipologie di auto, ovviamente con soglie di emissioni più elevate per le auto di classe medio-alta.
Bruxelles comunque ha deciso di presentare una direttiva con obiettivi vincolanti, dopo il flop dei target volontari sulla riduzione delle emissioni, che appunto solo Fiat ha rispettato.
A febbraio il commissario Ue all’Ambiente, Dimas, aveva già, innalzato da 120 a 130 g/km il limite sulle emissioni dei motori, ma l’industria – come ribadisce Marchionne (Amministratore Delgato Fiat e presidente dell’Associazione dei costruttori europei di auto – Acea) – ritiene irrealizzabile anche l’obiettivo dei 130 g/km. Le emissioni dei veicoli sono cresciute di quasi un terzo dal ’90, costituendo un quarto delle emissioni totali di Co2 nella Ue. Il 50% deriva dalle auto private. (fonte Il Denaro)

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