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La Toscana studia un nuovo accordo con l’Australia

Western Australia e Regione Toscana a braccetto per studiare insieme come utilizzare il web per promuovere il turismo, ma anche per sviluppare nuove tecnologie che consentano di utilizzare le risorse geotermiche riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.
Western Australia e Regione Toscana unite per scambiarsi esperienze sulle nanotecnologie, sulla promozione delle biodiversità e delle aree naturali, per trovare nuovi sbocchi ai propri prodotti sui mercati, in crescita, di Cina e Vietnam o per stringere una sorta di gemellaggio in nome dell’astronomia, vista l’esperienza delle università fiorentine e il grande telescopio, tra i più importanti al mondo, in costruzione a Perth.

L’assessore al bilancio e ai rapporti con i toscani nel mondo Riccardo Nencini, in missione proprio in questi giorni nel continente agli antipodi, ha incontrato il vice premier del Western Australia Kim D. Hames, con l’obiettivo di ampliare l’accordo di collaborazione già stretto nel 1999 e rinnovato nel 2005. E i temi sul tavolo sono proprio questi. La Regione spera di ratificare l’intesa entro la prossima primavera e l’accordo potrebbe aprire le porte a scambi e soggiorni di ricercatori ed esperti, ma anche attrarre investimenti esteri in Toscana o portare benefici commerciali alle aziende della regione.

Ma nei sette giorni trascorsi in Australia l’assessore Nencini non ha incontrato solo i rappresentanti del governo del Western. All’inizio del viaggio c’è stato un incontro con i vertici della Monash University, l’università che in Toscana ha una propria sede a Prato: un primo contatto che potrebbe avviare una serie di collaborazioni con la Regione partendo, magari, proprio da favorire scambi culturali con i toscani di Melbourne.

Negli incontri avuti invece con i rappresentanti delle associazioni dei toscani d’Australia l’assessore Nencini ha invece annunciato l’arrivo, in primavera, di una mostra itinerante sui 150 anni dall’Unità d’Italia. «L’abbiamo realizzata in collaborazione con la Fondazione Spadolini – spiega l’assessore – L’hanno curata i professori Ceccuti, Cardini, Schiavone e Baldacci ed è il modo a cui abbiamo pensato per coinvolgere in questa importante ricorrenza i toscani sparsi nei cinque continenti». La mostra sarà infatti allestita non solo in Australia, ma viaggerà anche nelle Americhe dove vivono tanti toscani. E per non disperdere le memorie dei numerosi emigrati (e dei loro genitori, nonni e bisnonni) la Regione ha deciso di bandare anche un concorso letterario riservato a tutti coloro che risiedono all’estero. Si chiamerà “Maledetti toscani” e lo scopo è raccogli ere diari di viaggio sulla storia dell’emigrazione vissuta dalle famiglie toscane: racconti di figli e nipoti affinchè appunto le storie dei padri, delle madri, dei nonni e delle nonne non si perda.