Già da tempo si assiste all’apertura, in ogni parte del mondo di eco-villaggi, eco-spiagge, campeggi sostenibili, alberghi a basso impatto, ognuno dei quali cerca di portare nelle abitudini giornaliere dei vacanzieri le “buone maniere” ambientali che sono fondamentali per accrescere il rispetto verso la natura e la salute del Pianeta. Ed ecco le nostre spiagge riempirsi di cestini variopinti per la raccolta differenziata, ecco fiorire campeggi immersi nel verde che organizzano corsi per imparare a rispettare la natura, ecco comparire negli hotels il risparmio idrico e lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili e di materiali costruttivi a basso impatto. Greenpeace, facendo un ulteriore passo avanti, ha stilato per l’estate 2008 il “vademecum” del perfetto vacanziero, che insegna a godersi il meritato riposo senza dimentica la “causa dell’ambiente”. Ecco cosa consiglia:
1. fare turismo responsabile: evitare alberghi a elevato impatto ambientale, preferendo strutture ben integrate nel contesto naturale che favoriscano una reale crescita e sviluppo delle popolazioni locali;
2. scoprire le ultime grandi foreste primarie del Pianeta: la foresta africana dei grandi primati, la foresta pluviale amazzonica, le foreste del Paradiso delle isole del Pacifico, le selve boreali del Nord Europa, la Foresta delle Nevi in Siberia, la Foresta del Grande Orso in Nord America, la giungla temperata del Sud America;
3. fare Whalewatching, ovvero ammirare le balene e gli altri cetacei, rivolgendosi a operatori che adottano misure per non arrecare eccessivo disturbo agli animali;
4. non acquistare specie a rischio d’estinzione, il cui mercato è purtroppo molto fiorente nei Paesi africani e asiatici, il cui sfruttamento è una minaccia alla biodiversità del Pianeta: il corallo, gli elefanti, le tartarughe, i rinoceronti, gli orsi, le scimmie, le balene, alcuni uccelli tropicali;
5. evitare l’aereo privilegiando il treno e la nave, per minimizzare la produzione di CO2. La vacanza a piedi o in bicicletta è il massimo della sostenibilità, ma se l’automobile è indispensabile, utilizzarla in più persone per volta;
6. proteggere il mare acquistando con attenzione il pesce, evitando pesce spada, tonno e gamberoni e preferendo il pesce azzurro e quello locale;
7. non usare pesticidi chimici, preferendo le candele alla citronella, ed evitare articoli da mare in PVC, durante la cui produzione viene liberata diossina in atmosfera;
8. scegliere viaggi enogastronomici OGM free, oltre a negozi e ristoranti che utilizzano prodotti biologici;
9. fare escursioni di basso impatto, cercando di lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio: riportare indietro i materiali non biodegradabili, non disturbare gli animali, non accendere fuochi ove ci sia pericolo di incendi;
10. non dimenticare di differenziare sempre i rifiuti.
Come prevedibile, questo decalogo non stravolge la vacanza, ma queste “istruzioni per l’uso” dell’ambiente anche sotto l’ombrellone ci dicono che fare qualcosa di positivo si può, senza sforzi, solo con un pizzico di attenzione e di rispetto, per minimizzare la nostra impronta ecologica in pieno relax. E allora, buone eco-vacanze a tutti!