Breve rassegna sui nuovi edifici eco-compatibili che verranno realizzati nel territorio del comune di Roma
L’importanza assunta dal settore delle costruzioni nell’ambito dei problemi energetico-ambientali è oramai un dato di fatto. Anche gli organi politici ed amministrativi, a più livelli, hanno finalmente coscienza del problema e si moltiplicano le iniziative a favore dell’efficienza energetica e del risparmio in edilizia. In tale prospettiva si colloca il Comune di Roma, da sempre attento alle suddette problematiche e molto attivo, soprattutto negli ultimi anni, nella promozione della bioarchitettura e di un’architettura “eco-consapevole”. Di seguito presentiamo una serie di progetti caratterizzati da una forte impronta sostenibile e da un approccio metodologico tendente all’integrazione con l’ambiente circostante.
*“PROGETTO MILLENNIO”: PIANO DI ASSETTO DEL COMPRENSORIO MURATELLA – COLLINA ALITALIA*
*Progettisti: Richard Rogers, Bruno Moauro*
Situato nel quadrante Sud-Ovest della città, il comprensorio Muratella-Collina Alitalia si colloca strategicamente lungo uno dei più importanti assi di sviluppo urbano, tra l’autostrada Roma-Fiumicino e il G.R.A.. Dal punto di vista morfologico-paesaggistico l’area è definita da tre importanti aree naturalistiche che determinano un importante valore ambientale da integrare con i nuovi interventi: a Nord il Parco regionale istituito dal Piano Territoriale Paesistico “Valle del Tevere”, ad Ovest la Valle Lupara e ad Est la Valle Bufalino.
Attualmente l’area oggetto di intervento è caratterizzata da una scarsa integrazione tra le parti che la compongono e dalla assenza di spazi di aggregazione. Obiettivo del progetto di riqualificazione è trasformare l’area in un centro urbano compatto, nonché definire una più forte identità del luogo realizzando nuovi interventi edilizi che possano ridisegnare lo skyline cittadino in chiave contemporanea.
Le principali strategie progettuali riguardano:
• l’incremento dell’uso di energia pulita
• la riduzione dei rischi per la salute pubblica
• una maggiore oculatezza nella gestione delle risorse naturali
• il miglioramento dei sistemi di trasporto e il controllo dell’uso del suolo
Su tali strategie è orientato il Progetto Millennio e verrà attuato nelle seguenti fasi:
• progettazione di un Masterplan mirato ad accogliere una comunità con forti caratteristiche di sostenibilità (più servizi locali, minori spostamenti ed incentivazione del traffico pedonale, forte caratterizzazione urbana di strade e piazze, spazi verdi ed opportunità ricreative)
• innovazione dei sistemi di fornitura dell’energia, tramite la realizzazione di una centrale di cogenerazione e l’utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili
• miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici
Principali strategie progettuali:
• creazione di uno spazio urbano
• realizzazione di un nuovo asse pedonale tra ferrovia e Parco Regionale, con annesse attività
• realizzazione di una nuova stazione ferroviaria;
• collegamento dell’area ex Mercato dei Fiori con il centro della Muratella
• recupero del viale storico di accesso al Parco Regionale;
• riqualificazione della valle Bufalino ad est riducendo l’impatto della viabilità
• rivitalizzazione delle valli e delle aree naturali circostanti
Il progetto è stato affidato allo studio inglese Richard Rogers Partnership ed all’architetto Bruno Moauro, mentre sarà lo studio Arup Italia S.r.l. ad occuparsi della parte strutturale. (Fonte Edilportale.it, Archiportale.com)
*“GREEN TOWER” – MURATELLA*
*Progettista: J.M. Schivo*
La torre ospiterà abitazioni e sarà concepita rispettando i criteri dell’architettura bioecologica, con una particolare attenzione allo studio bioclimatico degli spazi. “Sarà un edificio – afferma Schivo – che produce energia riducendo contemporaneamente l’inquinamento ambientale di oltre il 60% rispetto ad un altro di volumetria simile, ma concepito in modo tradizionale”. La torre sarà come un grande organismo bioclimatico che si colorerà in modo diverso a seconda della luce delle stagioni, uno spazio verticale studiato nella forma per favorire il massimo soleggiamento degli appartamenti e la maggiore protezione verso nord. Sarà realizzato con una doppia pelle, una serie di vetri che permetteranno di riscaldare l’aria d’inverno e di raffreddarla d’estate. Gli appartamenti standard, caratterizzati da ampi balconi, sono collocati ai livelli inferiori della torre. La parte alta, denominata “Admiral Floor” è costituita da una serie di case progettate come ville sospese. La torre ha la possibilità di contenere al suo interno una serie di spazi condominali a completamento delle sue funzioni per una migliore vivibilità del complesso. In alto, negli ultimi quattro piani, ci sarà una grande serra, con un piccolo bosco, che servirà a regolare il microclima di tutto l’edificio; la struttura, in acciaio e vetro, culmina con un eliporto posto in sommità. La base sarà inserita in un grande spazio concavo con un giardino a cielo aperto e vasche d’acqua, luogo di ritrovo per il tempo libero, feste ed eventi, con eventualmente un bar, un ristorante e un’area per il fitness.
La progettazione dell’edificio ha seguito due fondamentali strategie relative a sistemi passivi e attivi. La progettazione passiva si basa su:
• forma e orientamento
• studio delle facciate, dei materiali impiegati, dei sistemi di protezione dagli agenti atmosferici
Il progetto attivo si basa su:
• pannelli fotovoltaici per produzione di energia elettrica;
• produzione di acqua calda
• sistemi di riscaldamento
• sistemi di ventilazione e raffrescamento
Lo studio della forma consente un orientamento privilegiato a sud sulla più ampia superficie possibile per consentire un irraggiamento solare in inverno tale da prevedere un notevole abbattimento dei costi di riscaldamento convenzionale ed un largo uso della luce naturale all’interno degli appartamenti. In estate gli ampi balconi proteggono le facciate intercettando i raggi solari nelle ore più calde della giornata; il comfort interno sarà quindi garantito quasi totalmente senza uso di condizionamento artificiale.
La forma della torre garantisce inoltre che non si formino alla sua base vortici e forti movimenti ascensionali di vento, mentre il piccolo bosco interno e gli specchi d’acqua favoriscono, al livello degli ingressi, un particolare microclima.
Forma, soluzioni di facciata e componenti sono stati concepiti e posizionati per garantire una produzione di energia tale da rispondere, in modo quasi autonomo, ai fabbisogni dell’edificio. (Fonte Archiportale.com)
*TORRE EUROSKY – EUR-CASTELLACCIO*
*Progettista: Franco Purini*
Sull’enorme spianata alla base della torre, circa 400 metri per 80, verranno poste sculture ed opere d’arte, sul modello della Défense di Parigi. La sommità dell’edificio è caratterizzata, oltre che dalla pista d’atterraggio per elicotteri, che si proietta a sbalzo nel vuoto, da un’imponente struttura muraria verticale, che costituisce l’appoggio per un’intera “parete fotovoltaica”, elemento fondante della strategia sostenibile del progetto. L’utilizzo di tecniche costruttive per il risparmio energetico, nonché per la limitazione dei residui in fase di costruzione, e la presenza di giardini pensili ogni 10 piani, completano il quadro “ecologico” di tale struttura, che sarà inoltre realizzata “a moduli” per velocizzarne la realizzazione e minimizzare quindi l’inevitabile impatto del cantiere. (Fonte EuropaConcorsi.it, ArchitettiRoma.it)
*RIQUALIFICAZIONE EX SEDE MINISTERO DELLE FINANZE – EUR*
*Progettista: Renzo Piano*
Dopo l’Auditorium, Renzo Piano regalerà un’altra opera alla capitale: si tratta del progetto di riqualificazione della zona dell’EUR in cui sorgono le “torri” vecchia sede del Ministero delle Finanze. Le torri verranno abbattute e, al loro posto, tra il laghetto dell’EUR e la “Nuvola” di Fuksas, il centro congressi che verrà, sorgerà un grande edificio con le facciate di vetro, a forma di C,
*PROGETTO “INVOLUCRO BEN TEMPERATO” – PIANO DI ZONA LUNGHEZZINA 2*
*Progettisti: Thomas Herzog, Fabrizio Tucci*
Nel corso del 2004 il Comune di Roma ha avviato una serie di concorsi che pongono in primo piano gli aspetti sperimentali sulle questioni ambientali ed energetiche, finalmente riconosciute come centrali e imprescindibili nelle strategie e azioni del progetto e della realizzazione di opere pubbliche. Il primo importante bando di concorso ha avuto per oggetto un intervento di edilizia residenziale pubblica nell’area del Piano di Zona di Lunghezzina 2. Il progetto risultato vincitore è stato quello del gruppo diretto da Thomas Herzog (capogruppo) e Fabrizio Tucci (capo progetto e coordinamento).
I criteri che hanno caratterizzato la proposta progettuale di Herzog e Tucci sono fortemente legati a cinque aspetti fondamentali:
1) l’attento studio dei caratteri specifici del sito in termini di relazione con il contesto biofisico e microclimatico;
2) il rispetto delle indicazioni delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Zona di Lunghezzina 2;
3) la risposta alle richieste del Bando di offrire un mix di tipologie rispondenti alla Normativa Nazionale e al Regolamento Edilizio del Comune di Roma;
4) lo studio e sperimentazione di soluzioni architettoniche bioclimatiche adatte alle condizioni climatiche di Roma, anche innovative dal punto di vista morfologico/tecnologico;
5) la consapevolezza della necessità, ormai imprescindibile alla luce delle vicende ambientali del nostro pianeta, di far uso di precise procedure bioecologiche e di specifici materiali bioedili.
L’intervento, dato il carattere sperimentale e la natura di vero e proprio progetto-pilota, ha concretizzato quello che i progettisti considerano una sorta di “decalogo” di strategie eco-compatibili utilizzabili negli edifici:
1) massimizzazione del riscaldamento naturale passivo
2) ottimizzazione del raffrescamento naturale passivo
3) diffuso impiego della ventilazione naturale
4) controllo e potenziamento dell’illuminazione naturale
5) controllo del comfort termoigrometrico e mitigazione dell’umidità relativa
6) potenziamento dell’isolamento naturale
7) impiego dei processi di evapotraspirazione con uso di essenze vegetali
8) predisposizione all’integrazione architettonica di solare “attivo”, sia fotovoltaico per produzione di energia elettrica, che collettori solari per produzione di energia termica
9) ottimizzazione della gestione ecologica delle acque
10) impiego di sistemi avanzati di raccolta e riciclaggio locale dei rifiuti
Il progetto prevede la costruzione di due edifici a blocco di 4 piani l’uno; particolare attenzione è stata posta al sistema dei “vuoti”, trattati come spazi intermedi semiaperti con la presenza di essenze vegetali a foglia caduca che ottimizzano le prestazioni differenziate in base alle stagioni. Elementi caratterizzanti gli edifici sono:
a) l’atrio-serra bioclimatico, chiuso con vetratura d’inverno e totalmente schermato e aperto d’estate;
b) la chiostrina centrale, chiusa in sommità d’inverno e aperta d’estate;
c) il corpo scala baricentrico tra atrio e chiostrina, quale elemento-filtro tra l’uno e l’altra caratterizzato da pareti parzialmente apribili nelle mezze stagioni e totalmente apribili d’estate;
d) lo spazio a tutta altezza con sbocco esterno situato a nord e correlato al funzionamento della torre di climatizzazione. (Fonte Edilportale.it, Archiportale.com, CasadellArchitettura.it)
*PROGETTO “NOMOS E PHYSIS” – PIANO DI ZONA PONTE GALERIA*
*Progettista: Marcello Marocco*
Altra iniziativa sperimentale promossa dal Comune di Roma, attraverso un concorso internazionale, riguarda gli alloggi eco-sostenibili previsti nel Piano di Zona di Ponte Galeria. Situata nel settore ovest della città, l’area ha un andamento pressoché pianeggiante, in leggera pendenza continua a partire dal bordo superiore di via della Magliana. Un grande parco naturale garantirà una barriera ai rumori provenienti dall’autostrada Roma -Fiumicino e costituirà un nucleo ad elevata valenza ecologica. Il lotto su cui sorgerà l’edificio è una parcella in cui rurale ed urbano ancora si compenetrano per cui è possibile esprimere potenzialità di riconnessione con i sistemi del verde.
Il progetto vincitore, selezionato tra i sette che hanno avuto accesso alla seconda fase del concorso, è quello del gruppo composto da Marcello Marocco (Capogruppo), Luigia Zoli, Manlio Biscogli e Teresa Alvino. La proposta progettuale riguarda un’unica struttura che ospita 25 appartamenti; l’edificio si sviluppa su quattro piani fuori terra più un piano seminterrato destinato a garage. Sul piano di copertura troveranno spazio volumi tecnici e spazi di servizio alla residenza. I collegamenti verticali sono garantiti da tre corpi scala con ascensori.
All’interno del disegno unitario del complesso si possono individuare tre distinte unità tipo-morfologiche.
L’unità tipo-morfologica A, in struttura tradizionale in cemento armato, è caratterizzata dalla scansione disegnata dal sistema di raccolta e rimessa in circolo delle acque piovane e dagli spazi dei cavedi, che consentono la completa ispezionabilità e manutenzione degli impianti. L’unità accoglie gli alloggi di maggior taglio.
Nelle unità tipo-morfologiche B e C vengono sperimentate alcune tecnologie particolari di raffrescamento passivo e di controllo automatico del comfort in-door.
L’attenzione agli aspetti energetico-ambientali ha permesso di individuare tutta una serie di soluzioni progettuali tra cui:
• utilizzo di un sistema a parete pesante e ventilata in grado di garantire un’elevata coibenza termica
– applicazione di tecnologie in grado di attivare processi di raffrescamento naturali e di rinnovo dell’aria in-door attraverso l’utilizzo di sistemi di controllo intelligenti
• impiego di camini pesanti (torri del vento) e camini leggeri (camini solari) e di un percorso orizzontale sotterraneo per il raffrescamento di ogni singolo alloggio
• impiego di energie rinnovabili al fine del risparmio energetico e della riduzione delle forme di inquinamento (pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici)
Gli spazi esterni sono caratterizzati da giardini privati di pertinenza degli alloggi posti a piano terreno in grado di elevare la qualità dell’abitare. Le pavimentazioni sono filtranti per ridurre i livelli di artificializzazione del suolo, spesso causa dell’inaridimento delle falde acquifere superficiali. (Fonte Edilportale.it, Archiportale.com)