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La rivoluzione del solare? Basterà affidarsi a polimeri e solventi

Trattare con solventi allo stato gassoso i moduli solari per aumentarne la conduttività abbassando drasticamente i costi di produzione e di commercializzazione. Lo studio è stato condotto da un team di studiosi del New Jersey

(Rinnovabili.it) – Moduli solari stampati utilizzando una tecnologia che emula il funzionamento di una semplice cartuccia a getto d’inchiostro. Sul filone del nuovo fotovoltaico si inserisce anche l’idea di un team di ricercatori dell’Università di Princeton che ha annunciato di aver sviluppato un sistema capace di rendere la plastica un perfetto conduttore di elettricità facilmente modellabile.
La tecnica, sviluppata dal gruppo relativo all’Organic and Polymer Electronics Laboratory, potrebbe giovare al mercato portando all’abbassamento drastico dei costi dei materiali e della realizzazione del prodotto e sostituendo il costoso ossido di indio-stagno (ITO), normalmente utilizzato nei moduli solari in quanto metallo di conduzione trasparente.
Grazie alla nuova plastica il mercato potrebbe in breve arrivare ad offrire una più ampia gamma di soluzioni adatte al settore fotovoltaico: la plastica in questione, trattata con un particolare solvente viene sottoposta ad un procedimento noto come ‘post-disposition solvent annealing’. “Questo processo ha permesso di incorporare polimeri conduttori nell’elettronica organica, composti organici che solitamente non sono processabili adesso possono rappresentare la soluzione e la loro produttività è successivamente migliorata attraverso un semplice processo di riconformazione del substrato che ne migliora la conduttività”.
Il gruppo di ricerca, guidato dal professor Yueh-Lin Loo ha specificato che la tecnica, utilizzata in altri campi, potrebbe facilitare le diagnosi, ad esempio, in campo medico cambiando colore a seconda delle concentrazioni di ossido nitrico, indicatore chiave delle infezioni che colpiscono principalmente i bambini.