Attenzione alle problematiche climatiche ed allo sviluppo sostenibile in un’ottica non solo nazionale ma globale. Queste le priorità per la nuova politica statunitense nelle parole di Steven Chu, direttore del Lawrence Berkeley National Laboratory dal 2004, premio Nobel per la Fisica nel 1997 e colui che secondo i più informati ricoprirà il ruolo di nuovo segretario dell’Energia nell’amministrazione Obama. Secondo Chu continuare a dipendere dal petrolio rappresenta “una minaccia” non solo per l’economia, ma anche per la sicurezza stessa del Paese, andando ad pesare ancor di più sul crescente e pressante problema climatico. “Ormai è chiaro che se si continua lungo la via attuale corriamo il rischio di andare incontro a cambiamenti drammatici, che riguarderanno la vita dei nostri figli e nei nostri nipoti”. La ricetta suggerita dal premio Nobel vede interventi mirati su mirata su diversi settori, dal nucleare alle fonti rinnovabili, ma senza aspettarsi risultati sul breve termine. In visione di ciò Chu non ha escluso che all’inizio il piano energetico della nuova amministrazione si concentri anche sullo sviluppo di eventuali pozzi petroliferi ‘offshore’. “Molti ritengono che noi si debba immediatamente sospendere con l’energia derivante dal carbone – ha concluso -. Ma anche se lo facessimo, ricordo che India e China continuerebbero comunque su quella strada”.