Rinnovabili

La piscina “prende il sole” e si fa l’energia

Un tuffo in piscina e uno sguardo fuori dal pelo dell’acqua: una “pista” di pannelli fotovoltaici lunga 300 metri lineari che corrono sopra i locali tecnici, altri 150 metri quadrati di pannelli solari posizionati sul tetto della centrale termica installata nei magazzini. Tutto pronto per il gran collaudo che sarà effettuato martedì: il Palazzetto del Nuoto di Viale Ferrarin e il Parco Acquatico di viale Forlanini utilizzeranno energie rinnovabili ed alternative.
La piscina comunale, gestita da Piscine di Vicenza Spa, è stata presentata come la prima struttura sportiva pubblica del Nordest «ad autosostenersi con sistemi ecocompatibili». I vecchi impianti sono stati convertiti ad un sistema integrato di energie alternative con emissioni di anidride carbonica limitate. Il nome è impegnativo e per addetti: “trigenerazione integrata”. In pratica la piscina sfrutterà il sole come energia elettrica e calore e l’energia che preleverà dal gas verrà sfruttata per produrre energia elettrica e termica. Il nuovo impianto servirà quindi per produrre energia, scaldare l’acqua delle vasche dove si nuota e quella che uscirà dalle docce. E anche a far funzionare l’impianto di raffrescamento. Potenza dell’abbinamento applicato nel polo natatorio di Vicenza.
Un investimento non da poco: 650 mila euro il costo dell’opera a carico della società, compresa la progettazione. Tutti lavori autorizzati alla fine dello scorso anno dal Comune. «Costi che – annuncia il presidente della società Paolo Gecchelin – saranno ammortizzati in 7 anni». Sempre più alti del resto i costi per le utenze sostenuti dalla società anche legati all’ampliamento delle attività della piscina. E allora, meglio fare in casa utilizzando le nuove sfide dell’energia alternativa supportate da contributi pubblici.
Ecco quindi sorgere la centrale termica con impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da 100 Kw, una caldaia a basamento a condensazione della potenza di 800 kw con tecnologia a recupero del calore latente di condensazione, una superficie di 150 mq di pannelli solari, sistema di raffrescamento, pannelli fotovoltaici in silicio amorfo, con sistema integrato, impermeabile, flessibile sul tetto della potenza di 20kwp con lo scopo principale di implementare la produzione di energia elettrica durante le ore centrali della giornata.
Ieri alla presentazione degli impianti oltre a Gecchelin, Antonio Donà presidente del collegio sindacale, David Barbiero per la Fin, Loris Meneghini progettista dell’impianto e l’installatore Claudio Sudiro. Annunciati ma assenti gli assessori Antonio Dalla Pozza (Ecologia) e Umberto Nicolai (Sport). «Impegni concomitanti», hanno giustificato. Nicolai non si è sottratto però al “caso Aim”, la società a cui verranno ora a mancare le cospicue utenze della piscina. Ora e in futuro. «Il Comune si trova stretto tra piscina e Aim, tra l’esigenza di risparmio della società che gestisce l’impianto natatorio e il problema di Aim che ha speso svariati milioni di euro per arrivare con il teleriscaldamento, che sarà attivo tra due anni. Stiamo facendo tutti gli accordi possibili tra le due società: la mia idea è di utilizzare il teleriscaldamento per la copertura invernale della piscina scoperta, una volta che sarà realizzata». Intanto si attende ancora da parte di Aim l’attivazione del metano per il nuovo impianto.
(Roberta Bassan)

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