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La lobby energetica chiede alla Ue obiettivi climatici più severi

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea fa retromarcia sull’obiettivo climatico del 30% e le compagnie energetiche sono pronte a rilanciare la posta. Molte delle più grandi aziende del settore, infatti, si sono strette assieme per chiedere a Bruxelles di sostenere riduzioni più consistenti alle emissioni di gas a effetto serra in maniera tale da contribuire a promuovere sistemi energetici più puliti.
L’iniziativa, partita dalla britannica *Scottish & Southern Energy*, dalla danese *Dong Energy* e dalla società olandese *Eneco*, mette in evidenza una spaccatura sempre maggiore tra le tradizionali industrie pesanti, da sempre strenue oppositrici nei confronti della linea climatica più ambiziosa della UE, e un certo numero di compagnie attive nelle tecnologie pulite che si dichiarano pronte ad andare oltre.
Le società in questione hanno rilasciato la loro dichiarazione congiunta volutamente prima della presentazione della strategia climatica dell’Unione, che il Commissario Connie Hedegaard lancerà il prossimo martedì. Il gruppo di aziende ha sottoscritto una dichiarazione, firmata anche dalla norvegese *Statkraft,* l’italiana *Sorgenia* e la *Public Power* greca in cui si chiede che l’Unione aumenti l’obiettivo di taglio delle emissioni per il 2020 *al 25% dai livelli del 1990*, 5 punti percentuali rispetto al benchmark attuale.
Le compagnie sono inoltre d’accordo con la necessità di stringere il tetto emissivo nell’ambito dell’ETS europeo che potrebbe comportare *l’annullamento di 500-800 milioni di crediti di carbonio*. “Come dirigenti di aziende di servizi, sappiamo che i benefici di un’azione tempestiva superano di gran lunga i costi dell’inerzia o di un’azione ritardata”, hanno spiegato in una dichiarazione congiunta. “Per il periodo successivo al 2020, il tetto deve essere allineato con il percorso della road map di Bruxelles”.

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