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La Francia si lancia sul biodiesel di II generazione

L'Agenzia per l’ambiente e l’energia francese ha dato in questi giorni il via libera al finanziamento del programma BioTFuel. Obiettivo, testare la produzione di gasolio e cherosene a partire dalla biomassa

(Rinnovabili.it) – Dopo lunghe trattative la Francia si appresta a testare la produzione di biocarburanti di seconda generazione e più precisamente di biodiesel e biokerosene ottenuti a partire dalla lavorazione dei residui agricoli e forestali, bucce di semi di girasole, trucioli di legno e altri materiali vegetali di scarto.
Si tratta progetto BioTFuel che, dopo l’ok ottenuto dall’Agenzia per l’ambiente e l’energia francese (Ademe), è pronto ad entrare nella fase operativa; il programma riunisce una serie di partner tra cui l’Istituto francese del petrolio (Ifp), Total, il gruppo tedesco Uhde, il Commissariato francese per l’energia atomica e Sofiproteol, società francese alla quale, attraverso Diester, fa capo Novaol, il principale produttore italiano di biodiesel.
Con l’approvazione del Governo ed attraverso un investimento complessivo di 112 milioni di euro in cinque anni, si potrà procedere ora alla realizzazione di due impianti pilota – uno in Picardie, Compiègne (Oise), nel cuore di una vasta regione agricola, l’altro su un sito sul gruppo petrolifero Total – dotati di un rendimento compreso tra il 20-30%; questo vuol dire che da una tonnellata di biomassa secca si potranno ottenere 200-300 mila litri di biocarburante. Se la fase di test assicurerà risultati soddisfacenti l’intento sarebbe quello di proseguire attivando una serie di impianti sempre su territorio francese.
Sul fronte italiano sempre in tema di biodiesel di seconda generazione, è proprio la Novaol ad occuparsi di un progetto che, a differenza della Francia, si concentra sullo sfruttamento delle microalghe che per le loro caratteristiche dimostrano un’efficienza di conversione dell’energia solare nettamente superiore rispetto alle materie prime tradizionali come colza e soia.

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