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La Diga Tre Gole sfolla 2,67 mln di cinesi

Il controverso progetto va avanti nella sua espansione ma il trade off è tutto a carico della popolazione locale

(Rinnovabili.it) – A pieno regime avrà una capacità di 18,2 GW per una produzione annuale di ben 84.700 GWh, eppure la mastodontica Diga delle Tre Gole, fortemente voluta dal governo cinese, è lungi dal costituire una panacea per la popolazione autoctona. Se da un lato è indubbia la sua valenza energetica, dalla data del suo lancio ad oggi il controverso progetto idroelettrico sembra aver prodotto parecchi danni a carico di animali e vegetali, con l’aggravante di aver costretto allo sfratto ben 1,27 milioni di persone.
In realtà la cifra, resa nota da alcuni funzionari statali, tiene conto solo dei trasferimenti avvenuti a partire dalla fine di giugno 2009 e andrebbe corretta al rialzo con 1,4 milioni di cinesi già evacuati in precedenza.
I critici del progetto da tempo hanno posto l’accento su una presunta opera di corruzione su vasta scala nel programma di reinsediamento, mentre gli abitanti dei villaggi costretti a lasciare le proprie case si sono lamentati d’aver visto negarsi i posti di lavoro promessi e i fondi per una nuova sistemazione. L’imperversare di proteste ed accuse, non ha però alcun effetto su Pechino che continua a stanziare fondi nell’ambito dei vari bilancia annuali; dal 1993 ad oggi sono già stati spesi 184.9 miliardi di yuan, pari a 27,19 miliardi di dollari. I piani per il futuro prossimo prevedrebbero un ulteriore “incoraggiamento” al trasferimento di 4 milioni di persone entro il 2020, mentre dal punto di vista strutturale il progetto è stato ulteriormente ampliato per includere altre sei turbine sotterranee entro il 2012, con una capacità totale di 4 GW.