I risultati del Centro Studi Promotor ci dicono che, a causa della crisi, le emissioni nocive, provenienti dal settore dell'autotrazione sono diminuite
Più che il protocollo di Kyoto, più che il pacchetto clima-energia della Ue, più delle ricerche su propulsori a idrogeno o elettrici, poté la crisi economica. Così sembra, se è vero quanto reso noto oggi dalla banca dati del Centro Studi Promotor (da elaborazione di informazioni del Ministero dello Sviluppo). L’indagine svolta ha rilevato come nell’anno appena conclusosi le emissioni di diossido di carbonio derivate dai consumi di benzina e gasolio abbiano subito una diminuzione di ben 3milioni e 140mila tonnellate. “Per valutare l’entità del calo – riferisce Promotor – basti pensare che l’obiettivo di riduzione della CO2 per il 2012 per l’intera Unione Europea è di 10,9 milioni di tonnellate”. La causa, secondo il centro studi, è da ricercare nella forte contrazione dei consumi medi di carburante per autoveicolo che ha caratterizzato il 2008 e a sua volta “determinata dall’impennata dei prezzi nella prima metà dell’anno e dall’aggravarsi della crisi economica nell’ultimo trimestre”. In realtà i dati si inseriscono in una tendenza più ampia su cui sono andati ad influire in parte, anche “la forte crescita delle motorizzazioni diesel, che hanno rese per litro più elevate”, sia “gli sforzi compiuti dai costruttori per contenere per qualsiasi tipo di alimentazione i consumi di carburante e con essi le emissioni”.
C’è quindi da rallegrarsi dal punto di vista ambientale per un trend che probabilmente almeno per il 2009 non accennerà a modificarsi. Certo pochi segnali come questo rendono tanto tangibile la grave crisi economica che sta scuotendo il mondo.
E infatti il consumo di benzine e diesel nel 2008 non è arrivato a 120 milioni di tonnellate e, per ritrovare un valore simile, occorre risalire al 2001. La discesa dei consumi è ovviamente stata graduale, ed infatti è da circa dieci anni che i consumi (anche per la maggiore efficienza dei propulsori) andavano calando. Ma le tre cifre che seguono chiariscono la situazione meglio di tante spiegazioni.
Dal 1999 ad oggi, sempre secondo Centro Studi Promotor, mentre il parco circolante di auto e moto cresceva del 14%, i relativi consumi aumentavano solo del 2,4%, Questo mentre la spesa per il carburante saliva del 61,3% e il gettito fiscale del 15,8%.