L'ufficio centrale elettorale ha stabilito che le modifiche apportate dal governo al decreto sull'energia nucleare non inficiano il quesito sul nucleare. La richiesta di abrogazione si applicherà infatti sul decreto legge Omnibus
Il referendum sul nucleare si farà. La temuta cancellazione della famosa scheda grigia a seguito di quanto predisposto nel decreto Omnibus è stata scongiurata. La Corte di Cassazione tramite il proprio ufficio centrale elettorale ha, infatti, stabilito l’operabilità del quesito su cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi il prossimo 12 e 13 giugno. La Suprema Corte ha accolto, infatti, l’istanza presentata dal Partito democratico che chiedeva di trasferire il quesito dalla precedente legge alle nuove norme appena votate nel decreto legge Omnibus (art. 5 commi 1 e 8) su cui pertanto andrà ad applicarsi la medesima richiesta di abrogazione.
La decisione è stata accolta da Verdi e Italia dei valori mentre l’avvocato Gianluigi Pellegrino, che ha rappresentato davanti alla Corte le posizioni del Pd ha commentato “Si afferma la forza serena della Costituzione contro il tentativo giuridicamente maldestro di raggirare il corpo elettorale, cioè 40 milioni di cittadini”.
Ora tocca quindi a questi 40 milioni di italiani pronunciarsi in merito al quesito depositato dall’Idv e sugli agli altri tre, inerenti la gestione e la tariffazione dell’acqua potabile e il legittimo impedimento.