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“La città ai nostri piedi” grazie anche alle isole pedonali

Compiono 30 anni le isole pedonali d'Italia. ACI e Legambiente colgono l'occasione per avanzare una serie di proposte, al fine di migliorare la mobilità urbana nel nostro paese e quindi la qualità della vita nelle città italiane

(Rinnovabili.it) – Tra poco più di una settima si festeggerà il trentesimo compleanno della prima isola pedonale d’Italia. Era infatti il 30 dicembre del 1980 quando a Roma venne istituita l’area pedonale del Colosseo. Da allora ad oggi sono circa 92 i capoluoghi italiani che hanno adibito aree, dei centri urbani, esclusivamente all’uso pedonale, con circa 34 metri quadrai ogni 100 abitanti. In occasione dell’anniversario, ACI e Legambiente hanno redatto il rapporto dal titolo *La città ai nostri piedi,* una sorta di storia, argomentata da dati e numeri ufficiali, delle aree chiuse al traffico. Nel documento viene sottolineata “l’esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilità e al trasporto urbano, aumentando al contempo la sicurezza e la qualità ambientale delle città”.
Fra le strategie da adottare, al fine di migliorare la mobilità urbana, ritroviamo quindi anche le isole pedonali, che nel corso degli anni hanno dimostrato di essere utili, se ben progettate e gestite, per la riduzione dei livelli di smog e rumore, per una crescita dell’impiego dei trasporti pubblici, e per una miglior tutela del patrimonio artistico delle città, della sicurezza stradale e della qualità della vita.
In tal senso ACI e Legambiente hanno collaborato alla stesura di una serie di proposte per la realizzazione di un sistema di trasporti sempre più sostenibile. Nel dettaglio le proposte avanzate riguardano: l’attivazione di una authority o cabina di regia nazionale, emanare una legge quadro che preveda una valutazione d’impatto sulla mobilità, emanare una norma quadro che stabilisca criteri uniformi per predisporre provvedimenti che limitino la circolazione veicolare nei comuni, investire risorse finanziarie per rendere più efficiente e meno inquinante la flotta del TPL, nonché realizzare vie verdi ed educare i cittadini ad un uso più responsabile dei mezzi di trasporto privati.