Cina al primo posto per consumo energetico, anche se la quota maggiore procapite rimane agli Stati Uniti. I dati diffusi dalla IEA sono calcolati sul consumo di energia prodotta utilizzando sia fonti fossili che rinnovabili e prevedono l'inizio di una nuova era dell'energia
(Rinnovabili.it) – La Cina ha raggiunto il gradino più alto dell’ennesimo podio “nero”. Dopo aver ottenuto il primo posto tra i paesi più inquinanti in termini di emissioni di gas ad effetto serra scavalca gli Stati Uniti e diventa la nazione con il consumo energetico più alto. A rivelarlo sono i dati pubblicati dalla IEA, l’International Energy Agency che monitorando i consumi mondiali ha rivelato come la Cina nell’anno passato si sia servita di 2.252 milioni di tonnellate di petrolio, il 4% in più degli Stati Uniti che si sono fermati a 2170 milioni di tonnellate.
Dell’energia consumata, oltre a quella generata sfruttando carburanti fossili, fa parte anche la quota prodotta da fonti rinnovabili e dal nucleare “Il sorpasso della Cina sull’America simbolizza l’inizio di una nuova era dell’energia” ha dichiarato Faith Birol, l’economista a capo della IEA.
Nonostante tutto gli statunitensi rimangono al primo posto per consumo procapite, anche per quanto riguarda il petrolio con un quantitativo procapite che è cinque volte superiore a quanto necessario ad un cittadino della Repubblica Popolare, con una combustione di petrolio che si aggira intorno ai 19 milioni di barili al giorno contro i 9,2 della Cina.
Secondo quanto diffuso dalla IEA la Repubblica avrà bisogno di circa 4000 miliardi di dollari di investimenti nell’arco dei prossimi venti anni con la necessità di provvedere, nello stesso periodo, all’istallazione di ulteriori 1000 GW, necessari a far fronte al crescente fabbisogno energetico. Un’impresa a dir poco ardua visto che gli Stati Uniti hanno raggiunto il migliaio di giga watt in un decennio di scommesse a carico del settore energetico.