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La centrale a carbone: le contestazioni, la gaffe del ministro e l’incidente

Prima le contestazioni, poi le parole poco opportune del ministro Scajola che inaugurava la centrale e oggi un incidente che poteva finire molto peggio. Questo il primo giorno del nuovo impianto a carbone di Torrevaldaliga Nord

Certo, con il senno di poi, non è davvero difficile pensare che ieri non fosse proprio la giornata giusta per l’inaugurazione della centrale a carbone nei pressi di Civitavecchia. Prima le contestazioni, poi la gaffe del ministro Scajola sui due operai deceduti durante la realizzazione dell’impianto (poi prontamente smentita come di prammatica). Infine, a nemmeno ventiquattr’ore dall’inaugurazione, si è verificato un incidente che poteva finire in tragedia. Un lavoratore portoghese, di una ditta appaltatrice, è stato colpito alle gambe da un fascio di tubi non più trattenuti dai dispositivi di bloccaggio. Per fortuna, non si è avuto un tragico epilogo.
Delle contestazioni abbiamo già riferito ieri.
La gaffe eccola: “Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”. Scajola ha, chissà perché, messo sullo stesso piano le normali attività lavorative e la morte dei due e la fine dei lavori. Immediate le reazioni di protesta. Durissima ad esempio quella del neo-segretario del Prc Paolo Ferrero che, oltre a consigliargli di fare le sue immediate scuse alle famiglie dei due operai caduti nel cantiere della centrale, gli suggerisce di trasferire al più presto la sua abitazione privata molto vicino a una centrale elettrica, nucleare o termonucleare. “In questo modo capirà, forse – aggiunge Ferrero – quanti dolori, sacrifici e problemi comporta vivere «sotto il vulcano» o con un vulcano nucleare sotto casa. Magari, così facendo, la prossima volta scenderà in piazza con noi contro il ritorno al nucleare. O, semplicemente, starà zitto”.
Già, perché era stato proprio lui alla vigilia dell’incidente a dire che tutto “è controllato ed è sicuro” e invece non passa nemmeno un giorno che l’incidente arriva, diremmo, quasi puntuale. Riguardo l’accaduto, anche il sindacato, Filcem-Cgil, ricorda come “Appena ieri la centrale era stata inaugurata in pompa magna alla presenza del ministro Scajola”.
“Non se ne può più – sbotta Alberto Morselli, segretario generale Filcem-Cgil – si può e si deve fare di più per la sicurezza sul lavoro. Guai ad abbassare la guardia – ha stigmatizzato il dirigente sindacale – perché quando è in gioco la sicurezza dei lavoratori c’è poco da scherzare, c’è poco da sottovalutare, i controlli non sono mai abbastanza”.

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