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La Carta di Rinnovabili.it sulla ricostruzione di L’Aquila

Rinnovabili.it porta L’Aquila a Copenaghen e lo fa redigendo un documento finalizzato a raccogliere l’impegno formale dei decisori messi a capo della ricostruzione affinché la futura città diventi esempio mondiale di qualità ambientale e sostenibilità urbana. La “Carta per la ricostruzione della città di L’Aquila – impegno per un nuovo modello urbano sostenibile”, firmata in primis dal Comune e dalla Provincia di L’Aquila, è stata consegnata ufficialmente questa mattina, a Palazzo Montecitorio, dal direttore responsabile di Rinnovabili.it Mauro Spagnolo, promotore dell’iniziativa, all’On. Salvatore Margiotta, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera. La cerimonia presenziata dal Sindaco Massimo Cialente e dal Consigliere Comunale Antonello Bernardi, costituisce la tappa italiana di un percorso che porta direttamente alla Conferenza Onu sui Cambiamenti Climatici.
I firmatari tramite l’On. Margiotta rappresentante del Parlamento italiano al summit Onu avranno dunque la possibilità di porre sotto i riflettori dei media mondiali e all’attenzione della Commissione Europea, dei Governi Nazionali, e specialmente dell’intera Comunità internazionale, la situazione aquilana e l’impegno assunto dalle Amministrazioni per una ricostruzione sostenibile.
“La nostra convinzione – spiega Mauro Spagnolo – è che si possa indirizzare il processo di riedificazione verso elevati standard di qualità ambientale, che unitamente all’innovazione tecnologica, siano capaci di rendere la futura L’Aquila esempio mondiale di quel concetto di ‘green city’ a cui tutti i centri urbani dovrebbero aspirare”.
E in tal senso l’impegno proposto, e quindi assunto dal Comune e dalla Provincia aquilana, è quello di:

• adottare tutte le azioni finalizzate all’attuazione di un modello urbano sostenibile che consenta di superare gli obiettivi fissati per l’UE al 2020, impegnandosi a ridurre, nella ricostruita città di L’Aquila e nei comuni che aderiranno, le emissioni climalteranti del 35% rispetto alle quote del 1990;
• garantire che il processo di ricostruzione sia basato sull’utilizzo di almeno il 50% di materiale edilizio riciclato dalle macerie del terremoto.

Una sfida ambiziosa e che si avvarrà di strumenti precisi all’insegna delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica ma anche di una rinnovata coscienza ambientale tra i cittadini, primi fra tutti i giovani.
Il meeting danese sarà l’occasione per chiedere di predisporre azioni di cooperazione, attraverso appositi programmi di sviluppo e sostegno, che consentano ai firmatari di attuare le iniziative descritte nel documento.

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