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La ‘carbon tax’ torna nell’Agenda dell’Unione Europea

(Rinnovabili.it) – Bruxelles è pronta a rinnovare la sua offerta per una ‘carbon tax’ a livello comunitario durante la prossima revisione delle norme sulla tassazione energetica. Algirdas Šemeta, commissario europeo alla fiscalità e dogane, domani presenterà una bozza di proposte per la revisione della tassazione minima attuale su prodotti energetici esclusi dall’ETS europeo, accorpandovi il criterio sul contenuto di CO2 accanto a quello del contenuto energetico. Un progetto importante fortemente sostenuto da Šemeta secondo cui l’attuale sistema di tassazione risente di una “incoerenza fiscale”, concedendo “incentivi sbagliati per prodotti inquinanti” e non sostenendo a sufficienza l’Europa nel raggiungimento degli obiettivi prefissati su clima ed efficienza energetica. Secondo la bozza di progetto, gli Stati membri sarebbero tenuti, *a partire dal 2013*, a fissare i tassi minimi delle imposte sul carbonio a *20 euro la tonnellata* per i combustibili per autotrazione e per il riscaldamento.

Le imposte sul consumo di energia minimo verrebbero calcolate in base all’intensità energetica del carburante piuttosto che rispetto al volume, che potrebbe tradursi ad esempio con maggiori tasse sul carbone e diesel, due forme di combustibile ad alta intensità energetica. Allo stesso modo saranno favoriti quelli con un minore contenuto di CO2 emesso. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il commissario ai giornalisti – non è solo quello di introdurre una nuova tassa che ristrutturi la tassazione sull’energia – introducendo l’elemento CO2- per soddisfare gli obiettivi dell’Unione europea sul clima, l’efficienza energetica e la concorrenza. Sarà anche l’occasione per riflettere sulla potenzialità della tassazione ambientale nello sforzo di spostare la fiscalità in settori diversi dal lavoro”. Dalla carbon tax ovviamente sarebbero escluse le società elettriche e le imprese facenti parte del mercato europeo delle quote di carbonio, dove il prezzo della CO2 si aggira attualmente intorno ai 17 euro per tonnellata. Per consentire ad aziende e consumatori di adeguarsi la commissione prevede anche un lungo periodo di transizione.

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