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L’Università di Oxford dà battaglia ai pc energivori

I ricercatori britannici stanno sperimentando il modo di rendere i computer collegati in rete più efficienti

Per risolvere il problema dei consumi energetici dei Personal Computer sono ormai da anni disponibili tecniche di risparmio come lo standby e l’ibernazione, che tuttavia spesso non sono usati in modo efficace. Un passo avanti in questa direzione lo sta compiendo l’Università di Oxford, attraverso un progetto di ricerca che coinvolgerà la maggioranza degli istituti didattici del Regno Unito. L’obiettivo dei ricercatori è finalizzato alla creazione di un software, gratuito e facile da scaricare, che renda i computer collegati in rete più efficienti sotto il profilo energetico, riducendo quindi le emissioni di anidride carbonica. Il progetto pilota è finanziato dal JISC (Joint Information Systems Committee), un organismo governativo istituito per sostenere l’uso innovativo delle ICT (Information and Communications Technology) in materia di ricerca e istituti di istruzione. Nei prossimi 18 mesi, i ricercatori dell’Università di Oxford effettueranno valutazioni sul consumo energetico di dipartimenti e facoltà, che durante la sperimentazione saranno dotati di tutte le componenti software per ridurre lo spreco di energia che fornirà un “testbed” ottimizzato per tutti i sistemi operativi. I ricercatori monitoreranno non solo la quantità di energia risparmiata, ma anche i successi nella riduzione dei costi. “Con il nostro progetto prevediamo una riduzione media del consumo energetico di circa il 50% per tutto lo stock di computer dell’Università e una riduzione delle emissioni di carbonio fino a 1500 tonnellate l’anno”. Un ulteriore vantaggio sarà la gratuità del software prodotto e una valutazione molto realistica sui consumi.

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