(Rinnovabili.it) – Le celle a combustibile microbica sono in grado di convertire organismi marini in decomposizione convertendoli in energia elettrica. Questo rivoluzionario dispositivo, messo a punto dall’ ONR, potrebbe rappresentare una innovativa fonte di energia a lungo termine per veicoli sottomarini senza equipaggio, oltre che per sensori e dispositivi impiegati nel monitoraggio dell’ambiente oceanico. Queste celle metabolizzano combustibili e ossidanti presenti negli habitat marini, contribuendo a mantenere una ambiente pulito, proponendosi inoltre come un eccellente alternativa a pile e a combustibili dannosi, utilizzati quotidianamente per i nostri veicoli e l’alimentazione energetica delle nostre case. La cella, che e’ entrata a far parte nella “Top 50 Inventions for il 2009” del TIME mgazine, e’ un ottimo produttore di energia pulita che ridurrebbe fortemente le emissioni di co2. Rear Adm Nevin Carr, Chief del Naval Research, ha dichiarato:”La ricerca sulle cellule microbiche a combustibile e’ una grande esempio di tecnologia avanzata per le esigenze energetiche della marina, oltre che rappresentare un potenziale beneficio anche per la popolazione”. Mentre la Dr. Linda Chrisey, ONR Program Manager, ha definito la sensazionale scoperta:”Pensate alle celle come delle batterie che corrono su un fango, esse sono sostenibili, rispettose dell’ambiente e non utilizzano reagenti pericolosi come una convenzionale batteria, in quanto sfruttano il carbonio naturale presente in mare. Ad esempio, stiamo lavorando su un veicolo subacqueo che depositandosi sui fondali marini potrà ricaricare le sue batteria grazie all’utilizzo delle celle a combustibile. Inoltre siamo già in grado di alimentare con esse molti tipi di sensori”. La rivoluzionaria scoperta e’ stata fatta dal Dr Derek Lovley, dell’University of Massachussetts di Amherest, che ha ritrovato nel fiume Potomac il microorganismo, denominato Geobacter, che utilizza le sue estensioni cellulari , o pili, per generare energia elettrica dal fango o dalle acque reflue, da questo batterio i ricercatori del Naval REsearch Laboratory (NRL) hanno poi sviluppato un ceppo otto volte più efficiente per produrre elettricità compatibilmente con la sostenibilità ambientale.