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L’idroplano ecologico al suo battesimo marino

Ricercatori statunitensi hanno eseguito con successo il test drive del primo "idroplano" robotico, alimentato esclusivamente con energia “verde”. Dalla differenza di temperatura delle acque è difatti in grado di ottenere la potenza necessaria per centinaia di chilometri

Entrerà a pieno titolo nella storia della fantascienza. Parliamo del nuovo veicolo ibrido messo a punto dal Woods Hole Oceanographic Institution, il cui prototipo ha eseguito con successo il test-drive al largo della costa di San Tommaso, a 4000 metri di profondità. Non è il primo veicolo autonomo sottomarino a percorrere grandi distanze o a trascorrere lunghi periodi di permanenza in mare, è il primo però a farlo con energia verde. Il nuovo idroplano termico trae la sua energia per la propulsione dalle differenze di temperatura – stratificazione termica – fra le acque di superficie più calde e gli strati freddi più profondi del mare. Il termovettore all’interno della struttura (una cera contenuta nei tubi del motore), risponde ai cambiamenti di temperatura espandendosi e ritirandosi, e generando così l’energia meccanica necessaria. “Stiamo toccando una fonte di energia praticamente illimitata per la propulsione”, ha sottolineato Fratantoni, un ricercatore associato del Whoi. Computer, trasmettitori radio, e altri strumenti elettronici del veicolo sono alimentati da batterie alcaline, fino ad ora, il principale limite per la durata di funzionamento, tuttavia il gruppo di ricerca è al lavoro per ridurre il fabbisogno elettrico della strumentazione.