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L’eolico prende in prestito la tecnologia delle auto

Aumentare le prestazioni dell’eolico è possibile, assicurano gli scienziati della Technische Universitaet di Monaco di Baviera. Il segreto si chiama “Torque vectoring"

(Rinnovabili.it) – Il vettoriale di coppia o _“Torque vectoring”_ è una tecnologia relativamente nuova impiegata oggi nelle auto a trazione integrale. Gli scienziati della Technische Universitaet di Monaco di Baviera (TUM) hanno scelto tuttavia di sperimentarla in un campo completamente differente da quello in cui è nata: la produzione di energia eolica.
Le grandi turbine attualmente operano a velocità variabile: in presenza di forti venti il rotore gira velocemente, con correnti più deboli si riduce la velocità. Il generatore è collegato al rotore tramite un riduttore e, anche in questo caso, la velocità varia con la velocità del vento e la corrente alternata che produce deve prima essere ‘corretta’ in modo che possa essere immessa nella rete con la giusta frequenza corretta – di solito *50 o 60 hertz.* Ecco perché la corrente in uscita dai generatori viene trasformata in continua per mezzo di convertitori giganti e in una seconda fase ritrasformata in corrente alternata della giusta frequenza. Questo duplice processo di conversione dei risultati in *una perdita di quasi il cinque per cento.* Ed è qui che entra in campo la ricerca degli scienziati tedeschi. Il gruppo del TUM ha infatti sviluppato un cambio attivo “Torque vectoring” simile ad un differenziale controllato di un veicolo a motore, che potrebbe funzionare a 1500 giri al minuto (in sincrono con la frequenza della rete), nonostante la velocità di ingresso variabile del rotore. In questo modo sostengono i ricercatori un motore elettrico di circa 80 kW risulta essere sufficiente per una turbina a 1,5 MW. Il vantaggio di questo concetto è un propulsore più piccolo e quindi più leggero che richiede a sua volta una navicella dalle dimensioni molto più ridotte.