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L’energia solare entra nelle scuole giapponesi

Da Tokyo un progetto unico per incentivare l'utilizzo di energia pulita anche nel settore pubblico attraverso la cooperazione delle società private, in cambio di crediti di emissione

Via libera agli incentivi per l’utilizzo del solare nelle scuole pubbliche giapponesi. L’iniziativa, promossa dal governo nipponico, coinvolgerà in maniera diretta il settore privato a cui andrà il compito di supportare finanziariamente l’acquisto dei generatori fotovoltaici da parte degli istituti aderenti all’iniziativa. Un modo, secondo Tokyo, per dare un nuovo impulso ad un settore come quello pubblico in forte ritardo in materia di abbattimento dei gas serra, fornendo contemporaneamente una mano ai privati. I fondi concessi, infatti, saranno scalati come quote di emissioni dal sistema di trading di CO2, varato lo scorso mese, e in base al quale le compagnie partecipanti possono fissare autonomamente un limite massimo alle emissioni, vendendo poi i crediti verdi in eccesso alle aziende in deficit “ecologico”. Il piano messo a punto dal Giappone potrebbe trasformarsi in una scelta vincente verso l’obiettivo di riduzione (-6% dai livelli registrati nel 1990 tra il 2008 e il 2012) siglato nel protocolllo di Kyoto. Secondo i calcoli effettuati dal Ministero dell’Economia, se l’80% delle 32.000 scuole pubbliche elementari e medie si convertisse al solare, si potrebbero ottenere 510 GWh e 230.000 tonnellate di emissioni di CO2 in meno l’anno. Per tale motivo in collaborazione con altri dicasteri quali il Ministero dell’Istruzione, della Scienza e della Tecnologia, quello dell’Ambiente e quello dei Trasporti si sta già valutando la possibilità di estendere questo sistema di finanziamento anche alla costruzione di impianti fotovoltaici su strade e ferrovie, in accordo con le previsioni governative di incrementare l’energia solare del 10% al 2020 e del 40% al 2030.