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L’eco-cellulare che nasce dal fieno

Hi-tech, obsoleto in pochi anni ed inquinante per secoli. Ecco come risponde al problema il designer orientale Je-Hyun Kim

Nell’attuale società consumistica dove l’hi-tech di oggi finisce per divenire obsoleto ad una velocità sorprendente i gadget usa e getta potrebbero forse rispondere meglio alle esigenze di molti consumatori. Il ciclo di vita dell’elettronica rimane purtroppo ancora il punto dolente e prodotti “mono uso” non fanno che gravare una situazione già poco rosea, sia dal punto della produzione che dello smaltimento. Un’eccezione potrebbe farla il mondo della telefonia mobile, tra i settori che più risentono del passaggio delle mode e che da alcuni anni sta inseguendo una “green vision” con modelli di cellulari biodegradabili.
Dopo “Paper Says” il telefonino con il guscio in carta Tetra Pak, “Bamboo” il concept realizzato a partire da mais e bambù e il neo “W233 Renew” ottenuto da bottiglie di plastica riciclate, ecco spuntare “Natural Year Phone”. Si tratta dl prototipo disegnato dal designer Je-Hyun Kim e dotato di un chassis davvero originale, in quanto costituito da…fieno. Il telefono, provvisto di schermo e tasti morbidi, è stato pensato per una vita di soli due anni al termine dei quali il dispositivo si auto degraderà letteralmente.
Come per tutti i progetti prototipali non si conosce la possibile data di arrivo sul mercato, anche se più che progetto per il mercato di massa “Natural Year Phone” sa tanto di provocazione nei confronti del business del consumismo.