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L’Australia presenta la sua Carbon Tax

Il governo Gillard è pronto ad imporre una tassa ai 500 grandi inquinatori del paese, con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e favorire gli investimenti nelle energie pulite

(Rinnovabili.it) – Svelata la carbon tax del governo australiano. Questa domenica il primo ministro Julia Gillard ha reso noto il nuovo regime fiscale che obbligherà *500 grandi inquinatori* del paese *a pagare 23 dollari australiani* (17,2 euro) per ogni tonnellata di CO2 emessa. La nuova misura entrerà in vigore a partire da metà 2012 e aumenterà il peso fiscale di 2,5 % l’anno fino al 2015, quando la nazione abbandonerà la ‘carbon tax’ per passare ad *un sistema di ETS*, mentre i fondi così raccolti serviranno per finanziare nuovi progetti per la produzione di energie rinnovabili.
Per uno dei maggiori emettitori di gas serra pro-capite si tratta di una misura delicata, soprattutto in considerazione del suo particolare mix energetico (il carbone contribuisce all’80% della produzione elettrica. Ma per Gillard non esistono vie di mezzo “Il futuro della nazione deve essere un futuro ad energia pulita. Abbiamo optato per la via più economica per ridurre l’inquinamento legato alla CO2”.

Il malcontento non tarda a farsi sentire. I produttori di carbone, le imprese siderurgiche, le compagnie aeree e il partito di opposizione hanno avvertito che l‘imposta non solo costerà ai contribuenti miliardi ma produrrà importanti tagli nell’economia e nell’occupazione. Dal canto suo Canberra ha assicurato che il prelievo sarà compensato da *un pacchetto di agevolazioni fiscali personali*, tra cui l’abolizione della soglia d’esenzione tributaria per i lavoratori. Il governo prevede di istituire garanzie sui prestiti per i produttori di energia elettrica e ha stabilito un fondo da 24 miliardi dollari che andrà alle famiglie attraverso tagli delle imposte per controbilanciare l’aumento dei prezzi dell’energia al dettaglio.