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L’analisi del LEAP sui termovalorizzatori dà buone speranze all’ambiente

(Rinnovabili.it) – Determinare il bilancio energetico e ambientale di un termovalorizzatore: con questo obiettivo è stato portato avanti, per la prima volta in Italia, uno studio sull’intero ciclo di vita del sistema integrato di gestione dei rifiuti della provincia di Piacenza. I risultati di questa analisi, condotta con una metodologia conosciuta come _Life Cycle Assessment_ (LCA), sono stati presentati oggi a Roma dal LEAP – Laboratorio Energia e Ambiente di Piacenza che ha raccolto i dati nella ricerca _Ambiente con Energia. Scenari per un futuro sostenibile._
Lo studio del LEAP si è concentrato sull’intero sistema di gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Piacenza, prendendo in considerazione uno scenario in cui il totale dei rifiuti è composto al 40,3% da rifiuti urbani non differenziabili, per il 46,4% da rifiuti differenziati e al 13,2% da scarti.
Molte le variabili che sono state prese in considerazione nella redazione del bilancio ambientale dell’intero sistema dei rifiuti: dagli elementi con una ricaduta diretta sull’ambiente (emissioni del termovalorizzatore, input di materiali, input di energia, emissioni da discarica) ai vantaggi in termini economici ed energetici, come il recupero di materia ed energia.
Buoni anche i risultati nella valutazione sul taglio delle emissioni nella produzione di energia elettrica. Confrontando l’energia prodotta grazie alla termovalorizzazione dei rifiuti con quella di un mix termoelettrico, in un anno è possibile ridurre le emissioni nell’atmosfera di oltre 51.000 tonnellate di anidride carbonica, oltre 93.000 kg di ossidi di azoto, circa 134.000 kg di anidride solforosa e oltre 31.000 kg di polveri.
La ricerca del LEAP ha anche rilevato come questo sistema di gestione integrata dei rifiuti riduca sia l’emissione di sostanze climalteranti sia degli inquinanti, garantendo elevati livelli di efficienza e un aumento della produzione di energia elettrica. Lo studio ha anche evidenziato una totale compatibilità tra alti livelli di raccolta differenziata e il ricorso alla termovalorizzazione che permette, a completamento del sistema, di smaltire quella quota di rifiuti non riciclabile.

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