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Kyoto, nella corsa della UE l’Italia non resta indietro

Dopo la pubblicazione del rapporto della EEA sui progressi compiuti dai Paesi dell’Unione per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, Edo Ronchi ha commentato positivamente i dati che riguardano il nostro Paese che grazie a efficienza energetica e rinnovabili potrebbe raggiungere agilmente gli obiettivi del 2012

Dopo la comunicazione lo scorso 12 ottobre delle stime più che positive che riguardano “l’accelerazione dell’Unione Europea”:https://www.rinnovabili.it/ue-gli-obiettivi-anti-emissioni-saranno-raggiunti-prima-del-2012-801383 nel raggiungimento in anticipo degli obiettivi di riduzione fissati dal Protocollo di Kyoto per il 2012, anche l’Italia sembra essere sulla buona strada. Ad esserne convinto è l’ex ministro dell’Ambiente e Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, che ha commentato i dati contenuti nel rapporto “Tracking progress towards Kyoto and 2020 targets in Europe”:https://www.eea.europa.eu/publications/progress-towards-kyoto/at_download/file, pubblicato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. Secondo Ronchi, infatti, il nostro Paese ha già centrato risultati importanti come la riduzione delle emissioni di gas serra. Un taglio quantificabile, dal 1990 al 2009, in circa 22 Mton che corrisponde ad una riduzione del 4,3% (nel 1990 erano pari a 517 Mton che sono scese a 495 Milioni di tonnellate di Co2 eq. durante lo scorso anno). “Un dato non definitivo, ma consolidato – si legge in una nota ufficiale a firma di Ronchi pubblicata sul sito della Fondazione da lui presieduta – che è addirittura migliore della stima, pubblicata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile all’inizio dell’anno (15.2.2010), di una riduzione del 3% e che era stata giudicata troppo ottimista da alcuni di coloro che avevano definito irraggiungibile per l’Italia l’obiettivo di Kyoto”. Risultati incoraggianti, quindi, che potrebbero consentire anche all’Italia di raggiungere facilmente gli obiettivi di Kyoto, nonostante lo stesso rapporto pubblicato dalla EEA abbia messo in evidenza come l’Italia non abbia ancora raggiunto il suo target (-6,5%).

Secondo l’ex ministro però “applicando il Protocollo di Kyoto, e quindi calcolando anche gli assorbimenti e le riduzioni contabilizzabili per il ricorso ai meccanismi flessibili, riduzioni non calcolate in quel 4,3%, l’Italia è sulla strada per raggiungere, nel 2012, l’obiettivo di Kyoto (come media del periodo 2008 – 2012)”. Rochi ha poi voluto ricordare che, nonostante la forte pressione negativa esercitata dalla crisi economico-finanziaria che potrebbe fare attenuare per il 2010 la riduzione delle emissioni totali nel nostro Paese, l’Italia può contare su una tendenza di fondo che ha portato questa riduzione a consolidarsi a partire dal 2006. Merito, secondo il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, soprattutto della “riduzione dei consumi energetici nell’industria, dell’aumento dell’efficienza energetica delle apparecchiature elettriche, del rallentamento dei consumi energetici nei trasporti e dell’aumento rilevante delle fonti energetiche rinnovabili”. Proprio nel comparto della produzione di energia da fonti rinnovabili sempre Ronchi aveva infatti avanzato qualche mese fa delle “stime sulla produzione”:https://www.rinnovabili.it/nel-2030-litalia-potrebbe-produrre-il-45-di-energia-da-fonti-pulite595602 da qui ai prossimi venti anni. In quell’occasione l’ex ministro aveva ipotizzato uno scenario tecnico secondo il quale l’Italia, nel 2030, avrebbe visto una produzione di 167 TWh di elettricità da fonte rinnovabile (il 45%) così ripartita: 29 TWh dal solare, 49 TWh dall’eolico, 45 TWh dalle biomasse, 49 TWh dall’idroelettrico e 14 TWh dal geotermico.
Il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha poi ricordato anche i buon risultati ottenuti dalle misure messe in campo nel nostro Paese per il risparmio e l’efficienza energetica anche se ha sottolineato la necessità di “migliorare l’impegno, specie in vista dei nuovi obiettivi al 2020. L’Europa – prosegue la nota di Ronchi – sta facendo mediamente meglio di noi, con una riduzione del 12,9% (avendo già superato il suo obiettivo di Kyoto, della riduzione dell’8% delle emissioni), ma ritengo sbagliato vedere solo il bicchiere mezzo vuoto e non riconoscere i rilevanti progressi che l’Italia ha compiuto nella riduzione delle emissioni di gas serra, in attuazione del protocollo di Kyoto”.