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Kofi Annan lancia l’appello per una “giustizia climatica”

L’ex segretario generale delle Nazioni Unite e Premio Nobel per la pace, Kofi Annan, ha aperto oggi i lavori del primo incontro annuale del “Global Humanitarian Forum” (GHF), il forum umanitario da lui fondato, ponendo l’accento su una “giustizia climatica” per il mondo in via di sviluppo. Il GHF riunirà oltre 200 tra scienziati, imprenditori, rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali e non governative, accademici per discutere dell’adattamento al Climate Changing, problema che Annan ha definito “una delle più significative sfide umane del nostro tempo”. Il Premio Nobel è interessato soprattutto a sottolineare il “volto umano dei cambiamenti climatici” in particolare nei paesi in via di sviluppo più vulnerabili, come ad esempio le Isole Maldive per l’Oceano Indiano. “Abbiamo una responsabilità nei confronti dei Paesi poveri” ha affermato l’ex segretario ONU, insistendo sulla necessità la comunità internazionale deve riconoscere che spetta ai Paesi del Nord che sono i maggiori inquinatori pagare per i danni causati. “Abbiamo obiettivi semplici”, ha affermato Walter Fust, direttore esecutivo del Forum. “Il primo è mettere la giustizia climatica fra le priorità dell’agenda politica, e mantenerlo come priorità”. “Il secondo obiettivo è quello di costruire una forte comunità a più soggetti, per sostenere l’adattamento al cambiamento climatico. Ed infine portare la discussione ad un livello superiore, stabilendo incentivi per coinvolgere anche l’economia privata”. Tra le personalità annunciate il miliardario britannico Richard Branson, l’irlandese Mary Robinson, ex Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, l’economista Jeffrey Sachs ed il presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR), Jakob Kellenberger.

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