Rinnovabili

Kermesse elettorale: per nucleare e fonti rinnovabili

“E’ un programma giurassico, che ignora il solare, dice no all’eolico e propone solo carbone e nucleare: sembra scritto mezzo secolo fa”. Così risponde Roberto Della Seta, membro dell’esecutivo nazionale del Partito Democratico, alle prime notizie sul programma provvisorio del Popolo della Libertà sul programma energetico in cui si afferma che si sta ragionando molto su un deciso rilancio del nucleare con l’obiettivo di rientrare nel circuito dei programmi europei, basandosi su uno studio della “Free Foundation di Brunetta”, infatti, un nuovo piano elettrico nazionale non potrà prescindere dal nucleare che, a detta del Pdl, è il combustibile più economico.
Da parte del Pd si critica duramente questa impostazione. “Nel mondo, tutti i leader sia riformisti che conservatori, da Angela Merkel a Sarkozy, da Gordon Brown a Barak Obama, – precisa Roberto della seta – mettono la lotta ai cambiamenti climatici tra i primi punti della loro agenda e s’impegnano per far decollare le fonti energetiche rinnovabili a cominciare dal solare e dall’eolico. Lo stesso fa in Italia il Pd di Veltroni, indicando come obiettivo un grande programma di diffusione dell’energia solare che ci collochi finalmente all’avanguardia in Europa”. “D’altra parte – prosegue Della Seta – il nucleare è in difficoltà in tutto l’Occidente, nessun grande Paese europeo e nemmeno gli Stati Uniti fanno più centrali da oltre dieci anni: la ragione è che il nucleare non solo pone problemi serissimi di sicurezza, ma è troppo costoso se nel prezzo del chilowattora si mettono anche i costi di costruzione delle centrali. Di tutto questo la destra italiana non s’è accorta, come non s’è accorta che siamo entrati nel XXI secolo e che la sola via realistica e moderna, per rispondere ai problemi ambientali ed economici creati dall’eccessiva dipendenza dal petrolio, è quella dell’efficienza energetica e delle energie pulite”. “La nostra destra giurassica – conclude il dirigente del Pd – allontanerebbe l’Italia dall’Europa e darebbe agli italiani più inquinamento e anche, probabilmente, più tasse, visto che solo lo Stato potrebbe sopportare i costi di costruzione, altissimi, di nuove centrali nucleari”.

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