(Rinnovabili.it) – Lo ha annunciato il primo ministro Naoto Kan, il Giappone cambierà radicalmente la propria politica energetica favorendo la generazione da fonte rinnovabile e diminuendo così la dipendenza dai combustibili fossili e dall’energia nucleare. Il premier nipponico ha svela così un nuovo obiettivo ad un giorno dalla partecipazione al G8: *produrre il 20% dell’energia totale da fonti alternative entro il 2020*.
“Il Giappone sta rivedendo il proprio piano energetico di base e lo sta indirizzando verso nuove sfide” ha dichiarato Kan nel corso della partecipazione al 50° anniversario dell’OCSE tenutosi a Parigi, durante il quale il primo ministro ha annunciato l’intenzione di raggiungere i target precedentemente stabiliti con ben dieci anni di anticipo avviando una drastica innovazione tecnologica che allontani il paese dalla dipendenza dal nucleare. ”Siamo in grado di mobilitare tutte le nostre risorse…ed elevare le energie rinnovabili al ruolo di una delle fonti principali per le società di energia”, ha detto.
Per cominciare, ha detto Kan, il Giappone cercherà di ridurre il costo di produzione di energia solare ad un terzo del livello attuale entro il 2020 e di un sesto nel 2030.
Allo stato attuale, le risorse energetiche rinnovabili, come solare ed eolico, costituiscono solo l’1% circa della base per la fornitura totale di energia in Giappone, mentre aggiungendo la quantità di energia generata da impianti idroelettrici il rapporto è di circa il 10%.
Prima dell’11 marzo, giorno dello tsunami, il Giappone generava il 30% della propria energia sfruttando centrali nucleari con l’intenzione di aumentare la percentuale al 50% entro il 2030. Con la revisione invece verranno investiti fondi nelle rinnovabili, ha dichiarato Kan ma per il momento il nucleare non può essere completamente eliminato, ma verranno garantiti alti livelli di sicurezza.