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Italiani tra illuministi, ecofondamentalisti e spreconi

(Rinnovabili.it) – Popolo italiano ed energia, un rapporto complicato caratterizzato da contraddizioni che sembrano non smentirsi neanche dall’analisi “dell’Osservatorio Edison”:https://www.edison.it/media/edison_cartella_stampa.pdf, svolta in collaborazione con il sociologo Enrico Finzi. 1.071 interviste per testare le inclinazioni del popolo tricolore rispetto ai temi dell’energia e della salvaguardia ambientale, che mettono così a fuoco i cinque italiani ‘tipo’ su un campione di popolazione tra i 25 e i 65 anni: gli *Illuministi* (razionali e innovatori sono gli ecologisti non estremi), gli *Eco-fondamentalisti* (opinion leaders informati, ostili alle fonti non rinnovabili), i *Giganti con i Piedi di Argilla* (sedicenti informati ma di fatto conservatori e poco tenaci), i *Conformisti* (mediocri e con comportamenti poco ecosostenibili) e infine gli Spreconi. Ma aldilà delle definizioni l’Italia appare sempre più un paese eco-cosciente ma dai comportamenti incoerenti, o in altri termini, preoccupato per l’ambiente e informato sul risparmio energetico ma non in grado di mettere in pratica tutti i giusti comportamenti ‘salva-energia’. Nel dettaglio il 38% degli italiani non adotta alcun comportamento ecosostenibile e solo il 27% si impegna quotidianamente, anche se con diverse riserve e restrizioni. Fra le misure adottate per tutelare l’ambiente l’utilizzo delle lampadine a basso consumo rappresenta il comportamento più diffuso (76%), seguito dalla raccolta differenziata (73%), dal risparmio dell’acqua (69%), l’utilizzo razionale della lavatrice (62,6%) e del condizionamento estivo (58%).
L’indagine ha studiato tra le atre cose quali fossero le fonti energetiche più conosciute scoprendo che quelle tradizionali possiedono lo stesso livello di notorietà delle fonti rinnovabili, con l’unica ma apprezzabile differenza che solare ed eolico godono di un favore dominante. Ed ecologicamente le regioni più attente all’ambiente appaiono Trentino Alto Adige, Friuli, Sicilia, Calabria e Puglia mentre vanno meno bene Lombardia e Piemonte nonostante si dichiarino attenti all’ambiente più degli altri.

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