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IT e clima: Cisco scala la classifica di Greenpeace

(Rinnovabili.it) – Le aziende dell’IT non sembrano davvero essere ancora abbastanza “cool” da raffreddare il pianeta. Nell’omonima “classifica Cool IT”:https://www.greenpeace.it/elettronicaverde/pdf/Cool-IT-report.pdf, che Greenpeace redige per calcolare l’impegno del settore dell’information tecnology sul fronte clima ed energia, solo due aziende si sono rivelate in grado di superare il punteggio di 50 su 100.
Lo slogan “l’IT dalla parte dell’ambiente” sembra essere per molte compagnie ancora pura strategia di marketing, una modalità per rimanere al passo con quel trend che vuole tutto all’insegna dell’eco-friendly, ma i progressi veri non mancano. Nella graduatoria vengono considerate tre aree chiave: l’impegno nel ridurre le emissioni rispetto al resto dell’economia, la gestione della propria impronta produttiva e la relativa pressione politica nei dibattiti su clima ed energia.
Per quest’ultima versione l’associazione ambientalista ha dato spazio nella sua valutazione alle tecnologie “smart grid” e “smart meter” e alle ultime soluzioni in tema di risparmio energetico. Propria la maggior attenzione a questi aspetti unitamente alla documentazione sull’impatto dei propri prodotti, ha portato in testa alla classifica _Cisco_ con il punteggio 62/100. A superare la soglia del 50 anche _Ericsson_ (53/100) forte dei suoi casi-studio che permettono di valutare con efficacia come le soluzioni IT stiano diminuendo le emissioni.

Seguono _IBM_, che continua a mantenere la leadership nella distribuzione su vasta scala delle sue soluzioni IT che riducono le emissioni di CO2, _HP_ che sta lentamente crescendo nella ricerca di soluzioni “anti” cambiamento climatico. Nonostante si classifichi sesta è _Google_ il gruppo con il maggior coinvolgimento attivo nell’arena politica a cui però non si associa nessun obiettivo di riduzione delle emissioni né tantomeno informazioni a riguardo.

“Per giocare un ruolo centrale e assicurare che il picco di emissioni di gas serra avvenga entro il 2015, le aziende IT devono dimostrare che la loro tecnologia è in grado di salvare il clima oggi – spiega Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace. – Leader come Cisco stanno investendo attivamente in soluzioni a favore del clima, mentre altri stanno sottoscrivendo dei meri impegni”.

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