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Israele: 5 mld per passare a un futuro low carbon

(Rinnovabili.it) – Israele è pronta per rinnovare il proprio mix energetico e per farlo ha deciso di ricorrere ad una capacità ancora poco sfruttata rispetto le potenzialità del suo territorio. Dopo aver rinviato per due settimane il voto, il gabinetto ha approvato la scorsa domenica una serie di nuove misure che consentiranno l’investimento di oltre 5 miliardi dollari in futuri impianti per la produzione rinnovabile, con il 10 per cento di questi sistemi designato specificamente per la Cisgiordania. Il piano del governo fissa *un obiettivo di 2.760 MW di elettricità pulita* entro la fine del 2020, che ammonta al 10 per cento della attuale produzione elettrica, passando per *un target intermedio di 1.550 MW per il 2014*.
Nel dettaglio nei prossimi tre anni le forze di Gerusalemme si divideranno su una serie di fronti: grandi impianti solari (puntando a raggiungere una nuova potenza di 460 MW), piccoli sistemi domestici (110 MW), wind farm (800 MW) e biocarburanti (210 MW). Nel 2014 il Ministero delle Infrastrutture provvederà ad aggiornare il piano di sviluppo nazionale per raggiungere l’obiettivo prepostosi entro la fine del decennio. “L’obiettivo del piano – ha commentato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu – è quello di lavorare per ridurre le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico da parte dell’industria dell’energia elettrica, garantendo al contempo risorse energetiche rinnovabili a lungo”. In aggiunta alle nuove quote la normativa prevede anche un fondo per la ricerca energetica verde, così come l’istituzione di una squadra inter-ministeriale che abbia il compito di assicurarsi che gli organi governativi stiano perseguendo le più recenti tecnologie energetiche.

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