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ISPRA presenta il VII Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente urbano

Presentato stamane a Roma, il documento evidenzia un'Italia sempre più attenta all'ambiente i cui sforzi, però, non sempre danno i risultati sperati

(Rinnovabili.it) – Analizzando lo _stato di salute_ di 48 capoluoghi italiani l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha raccolto all’interno del “VII rapporto sulla Qualità dell’Ambiente urbano”:https://www.isprambiente.gov.it/site/_contentfiles/00009400/9448_VII_Rapportoareeurbane2010.pdf le condizioni delle città in base ai livelli di inquinamento, al consumo delle risorse, dell’acqua, del suolo anche rispetto ai centri minori.
Attualmente protagonista dell’evento di presentazione che si sta svolgendo a Roma, il rapporto ottenuto grazie al lavoro sinergico portato avanti da ARPA, ISPRA e APPA e condiviso con “ANCI”:https://www.anci.it/ e “ISTAT”:https://www.istat.it/ aggiorna i database con nuove informazioni circa la mobilità e i trasporti, i consumi sia idrici che energetici, con una particolare attenzione alla qualità dell’aria a cui è stata riservata un’intera sezione.

*Cresce il consumo di suolo* e si espandono le aree urbane la cui conseguenza diretta porta ad un sostanziale aumento dei rifiuti prodotti, mentre calano a livello nazionale i consumi di *acqua* e il quantitativo di emissioni in atmosfera parallelamente al calo del numero di vetture circolanti. Con un consumo di circa 100 ettari al giorno il suolo italiano è costantemente degradato, soprattutto dal 2000 ad oggi: città che si espandono facendo scendere notevolmente la densità abitativa. Scendono anche i *consumi di acqua* e le città diventano più sostenibili anche grazie ad una *pianificazione* nel complesso molto più razionale che fa attenzione alle *reti di distribuzione* dell’energia elettrica riducendo gli sprechi: le perdite rilevate sono infatti scese dal 31% al 29% ed è andata ad aumentare anche l’attenzione nella gestione delle *acque reflue*, depurate per il 90% in ben 49 città (in 28 la percentuale arriva al 100%) con ancora 7 realtà dove il trattamento è inferiore al 70%.
Scendono nel complesso anche le *emissioni di inquinanti*: con una diminuzione del particolato aerodisperso e degli ossidi di azoto anche se nell’area della pianura padana sono stati costantemente superati i livelli permessi. Sul resto dell’Italia nonostante l’inquinamento nel complesso meno denso le aree urbane sono caratterizzate da una pessima qualità dell’aria che spesso superano i livelli consentiti.
Dagli alti livelli di *inquinamento* derivano condizioni meteoclimatiche variate rispetto alla norma che hanno portato all’aumento della temperatura e al calo delle precipitazioni. A portarne le conseguenze soprattutto la città di Bergamo, dove le piogge sono diminuite sostanzialmente e la temperatura aumentata notevolmente.
Dal comparto *veicoli* invece arrivano buone nuove: tra il 2005 e il 2009 il numero delle vetture circolanti è sceso soprattutto nel centro nord mentre al sud l’andamento positivo si stoppa con una leggera crescita delle nuove auto (+1,25 a Cagliari e + 5,9% a Catania).
Nonostante l’aumento del numero di veicoli a basse emissioni c’è ancora molto da fare sul fronte della *mobilità sostenibile* i cui servizi risultano disomogenei sul territorio nazionale anche se è cresciuto il numero delle piste ciclabili e delle aree pedonali con un pregevole incremento dell’utilizzo dei mezzi pubblici e del numero di aree verdi cittadine, che in 8 città supera il 20% della superficie.

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