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Islanda e Gibuti insieme per lo sviluppo geotermico

Firmati due importanti accordi tra l'Islanda e la Repubblica del Gibuti, mirati ad orientare il paese africano verso uno sviluppo sostenibile. Sarà Sostituita la sua attuale energia elettrica, generata da combustibile fossile, con una fonte decisamente più “verde”

E’ di questi giorni la firma di un duplice accordo tra il ministro islandese dell’Industria Ossur Skarphedinsson ed il ministro dell’Energia Mohamed Ali Mohamed, che potrebbe vedere la Repubblica del Gibuti abbandonare per sempre la sua dipendenza dal diesel per la generazione elettrica. Durante il World Energy Summit di Abu Dhabi, i due paesi hanno siglato un primo patto d’intesa per la cooperazione energetica in cui si divideranno l’esperienza necessaria per sostenere il percorso della Repubblica africana verso la sostenibilità energetica. Inoltre, Reykjavik Energy Invest (REI) e la Gibuti Energy Company hanno annunciato un accordo relativo al finanziamento del Djibouti Asal Rift Geothermal Project. Come parte del progetto Asal, REI intende costruire un impianto geotermico, che entrerà in funzione nel 2012. Il presidente islandese ha così commentato: “La cooperazione tra le due Nazioni aiuterà a trasformare il sistema energetico del Gibuti in un sistema pulito a base di energia geotermica. Tale cooperazione potrebbe diventare un punto di riferimento nel futuro energetico dell’Africa orientale”. Skarphedinsson ha aggiunto: “Il Gibuti oggi genera tutta la sua energia elettrica attraverso la combustione di combustibili fossili importati, come accadeva per l’Islanda nella metà del secolo scorso. Oggi, tuttavia, otteniamo invece tutta l’elettricità da fonti sostenibili”. “Il nostro paese – ha concluso il ministro -è divenuto largamente indipendente dalle importazioni di combustibile per uso domestico. Ci auguriamo di condividere le nostre esperienze con il Gibuti e aiutarlo a trasformare le fonti di energia utilizzate”.