(Rinnovabili.it) – Circa dieci punti percentuali: è questa la quota di energia consumata dall’Irlanda del Nord che proviene direttamente dalle fonti rinnovabili, una percentuale che può sembrare modesta, ma che in realtà sottintende ben altri sviluppi. Il dato emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dal Dipartimento Ambientale della nazione britannica, il quale ha messo in luce delle tendenze molto interessanti per quel che concerne gli indicatori del settore. Il 10% citato in precedenza, infatti, si riferisce alla quantità di energia generata, la quale è cresciuta fino agli attuali 755.000 MWh, un risultato che è stato realizzato nel corso dell’ultimo decennio. Le principali riflessioni sul rapporto in questione sono giunte da Richard Murphy, avvocato ed esperto di energie rinnovabili: a suo parere, l’Irlanda del Nord necessita di nuovi interventi in campo ambientale da parte del governo, così da raggiungere una quota almeno pari al 12% entro il 2012. Lo stesso Murphy ha, poi, sottolineato come Belfast stia proseguendo nella giusta direzione, ma occorre risolvere un problema burocratico di fondo, visto che le applicazioni dei piani per le energie rinnovabili richiedono in genere più di tre anni, ostacolo non indifferente. L’esecutivo nord irlandese guarda comunque con molta fiducia al 2020, anno in cui l’energia “verde” potrebbe rappresentare ben il 40% di quella totale: i passi in avanti in tal senso sono stati molti, dalle emissioni di gas serra attestatesi all’11% del livello che risultava nel 1990 fino alla drastica riduzione degli incidenti ambientali tra il 2008 e il 2009.