Il know-how della Germania per portare la tecnologia fotovoltaica anche nelle aree più remote di un Paese che cerca ora una nuova spinta energetica
Seimila lampioni fotovoltaici già si accendono lungo le strade di Baghdad, dove l’elettricità da fonti convenzionali è disponibile, in media, solo per due ore al giorno. E altre migliaia di lampade solari sono state ordinate, nel corso di quest’anno, alla società tedesca Phaesun con il chiaro obiettivo di esplorare a fondo quale ruolo l’energia del sole possa avere nel rifornimento energetico del Paese, soprattutto a livello delle zone rurali. “La scelta del solare – ha spiegato Matthias Kaiser di Phaesun – ha molti vantaggi per l’Iraq. Il paese ha una vasta superficie, che ben si presta dunque all’istallazione di moduli fotovoltaici, ed ha un’ottima esposizione alle radiazioni solari. La rete nazionale non funziona bene rendendo sistemi di alimentazione solare off-grid un’ottima soluzione”. In tal senso sei ingegneri del Ministero iracheno per l’energia hanno partecipato a un corso di formazione gestito dalla stessa azienda tedesca all’inizio di febbraio per imparare a realizzare e provvedere alla manutenzione di sistemi fotovoltaici off-grid, compreso lo studio di una tipologia di illuminazione pubblica stradale ad energia solare adattata alle condizioni climatiche locali e in grado di tollerare le grandi variazioni di temperatura. Parte del corso mira proprio a valutare le possibilità in seno a questa tecnologia nel futuro mix energetico del paese, per ampliare il raggio d’azione includendo anche l’alimentazione di case, uffici, edifici governativi e ospedali. Una strategia necessaria in particolar modo se si considera come la devastante guerra abbia ridotto l’attuale produzione elettrica dell’Iraq a un terzo rispetto alla capacità installata.