Gestiscono male i rifiuti elettrici ed elettronici e non conoscono il decreto "Uno contro Uno". La ricerca di Ipsos disegna un'Italia poco attenta allo smaltimento dell'e-waste
(Rinnovabili.it) – E’ molto alta la percentuale dei rifiuti elettrici ed elettronici smaltiti in maniera non corretta. I numeri della ricerca Ipsos parlano chiaro: la raccolta degli elettrodomestici in Italia non è sufficientemente organizzata e *i dispositivi mal gestiti rappresentano il 55%* del totale.
La ricerca, commissionata da Ecodom, ha rivelato che il 21% dei cittadini non conosce l’esistenza delle isole ecologiche e che ancora oggi *il 58% dei negozianti non ritira i grandi elettrodomestici*, ma la percentuale arriva all’88% se si parla dei piccoli elettrodomestici. Di questi il 17% non viene trattato correttamente, con potenziali rischi per la salute e per il danneggiamento dell’ambiente, mentre il 51% viene tenuto in casa dal consumatore che non può più utilizzarlo. Una pratica questa che non permette di riciclare i materiali contenuti nei Raee che altrimenti potrebbero avere nuova vita ed essere nuovamente impiegati per la costruzione di nuovi dispositivi.
Per quanto riguarda le apparecchiature informatiche ed elettroniche l’86% non viene ritirato dai negozianti: il 67% rimane inutilizzato mentre il 9% è trattato scorrettamente.
I dati mettono quindi in evidenza che i consumatori italiani non conoscono e non dismettono correttamente i Raee di cui non hanno più bisogno: solo il 14% dei cittadini afferma infatti di conoscere i rifiuti elettronici e il loro ciclo di vita, il 15% ne ha una conoscenza discreta e il 71% non ne sa nulla. Non conoscono inoltre le possibilità contenute nel decreto _“Uno contro Uno”,_ in vigore dallo scorso giugno e grazie al quale nel momento in cui acquistiamo un nuovo elettrodomestico abbiamo il diritto e la possibilità di lasciare il vecchio presso il rivenditore, possibilità conosciuta solo dal 17% della popolazione intervistata, mentre il 53% ne ignora l’esistenza e il 30% non ne conosce il funzionamento nei dettagli.
Per ovviare alla problematica e iniziare a smaltire correttamente i rifiuti per ottenerne benefici ambientali gli italiani hanno suggerito di aumentare le campagne di informazione (28%), la realizzazione di prodotti meno impattanti (17%) e la segnalazione, sulle etichette dei prodotti, delle corrette modalità di trattamento dei dispositivi (15%) oltre all’aumento delle multe per chi abbandona i Raee o li gestisce in maniera scorretta (16%) oltre all’educazione scolastica (11%) e in famiglia (11%).
“Ecodom ha commissionato questa ricerca a Ipsos per stimolare, come già accaduto più volte in passato, un confronto sul Sistema RAEE tra tutti gli attori della filiera” – ha spiegato Piero Moscatelli, presidente di Ecodom “In primo luogo, se si vuole che anche il nostro Paese raggiunga risultati analoghi a quelli degli altri Stati europei, è necessario potenziare la fase di raccolta dei RAEE, che compete agli Enti Locali e ai Distributori: ciascun cittadino italiano produce ogni anno oltre 15 kg di RAEE, ma di questi oltre 10 si perdono lungo canali non ufficiali, spesso ignoti, sempre ambientalmente dannosi. Inoltre – continua Moscatelli – è indispensabile informare i cittadini sia sulla necessità di una corretta gestione dei RAEE sia sulle modalità per effettuarne la raccolta differenziata. Anche se questa opera di informazione è una responsabilità dello Stato, dopo aver visto i risultati dell’indagine di Ipsos siamo ancora più motivati a riproporre sia la tournee di “Clean up”, lo spettacolo teatrale per le scuole ideato per Ecodom dal giornalista Luca Pagliari, sia RAEEporter, la campagna con cui, insieme a Legambiente, abbiamo invitato tutti gli italiani a segnalare gli elettrodomestici abbandonati: appuntamento quindi a breve con la seconda edizione”.