Rinnovabili

IPCC, ultimi ragguagli sul clima in attesa di Copenaghen

(Rinnovabili.it) – Il World Business Forum, che si sta svolgendo in occasione dell’evento Fieramilanocity, ha visto l’intervento del presidente dell’IPCC(Intergovernmental Panel on Climate Change), Rajendra Pachauri, in merito alle ultime battute sui risvolti decisivi per il destino delle trattative climatiche in previsione di Copenaghen. L’organo intergovernativo sui cambiamenti climatici ha stimato che nei futuri cento anni la temperatura globale terrestre, innalzatasi già di 0,75 gradi celsius nel secolo passato, potrebbe aumentare ulteriormente di 1,1 – 6,4 gradi; dati poco rassicuranti di una situazione la cui drammaticità è messa in rilievo dalle parole di Pachauri convinto che “le cose sono destinate a peggiorare se non si prendono immediate contromisure”.
Le conseguenze? Disastrose. Almeno il 20% delle specie presenti cesserebbe di esistere, la scomparsa dei ghiacci artici assieme all’innalzamento delle acque, che andrebbero a sommergere molti dei territori a rischio, e l’accelerata desertificazione sono una minima parte rappresentativa delle conseguenze irreversibili che si andrebbero ad instaurare.
Pachauri parte dal presupposto che, nonostante gli Stati Uniti non abbiano ancora definito un accordo comune per le prese di posizione da esporre a dicembre, ci sia la necessità di mostrarsi positivi e fiduciosi che qualcosa di effettivo venga attuato, specie per aiutare “i Paesi più poveri che – altrimenti – precipiterebbero nel caos”. La soluzione, difatti, è confidare nei “Paesi industrializzati – che – dovranno fare il primo passo”, ha proseguito a dire il capo dell’IPCC, in quanto le grandi potenze come l’America, tra i maggiori responsabili dell’inquinamento, non possono paragonare le proprie “emissioni di CO2 ad esempio a quelle dell’India”.

Exit mobile version