(Rinnovabili.it) – L’inquinamento atmosferico nelle città della Repubblica popolare cinese non danno segni di voler scendere al disotto della soglia d’allarme. La situazione è stata denunciata al parlamento dal ministro alla Tutela Ambientale Zhou Shengxian, secondo cui “le difficoltà nella gestione dell’inquinamento atmosferico si stanno intensificando, e le normative ambientali, nonché i sistemi di protezione devono essere ulteriormente rafforzate”. Prima nazione al mondo per produzione e consumo di carbone, l’appetito energetico della Cina sta crescendo di pari passo con la sua espansione economica. Le azioni intraprese da Pechino alla vigilia delle scorse Olimpiadi promettevano una seria presa di coscienza soprattutto a livello della qualità dell’aria dei centri urbani, fulcro dello sviluppo industriale. Eppure la situazione continua ad essere critica, con i valori peggiori registrati nella zona del delta del fiume Yangtze, importante centro industriale del sud del paese. Ad incidere ovviamente anche i gas di scarico dei veicoli, nonostante i miglioramenti apportati dalle misure di controllo posto giochi olimpici che aveva visto quotidianamente circa 900.000 automobili in meno sulle strade.
Il pericolo dell’inquinamento atmosferico si riveste di un’ulteriore urgenza soprattutto alla luce dell’ultimo rapporto della Commissione per la popolazione nazionale e la pianificazione familiare cinese (NPFPC) in cui si denuncia un numero di neonati venuti alla luce con “anomalie fisiche” in costante aumento proprio a causa dell’inquinamento.