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Inquinamento aereo: il disaccordo riempie i cieli europei

(Rinnovabili.it) – Dopo la Cina ora è la volta degli Stati Uniti. La decisione della Commissione europea che impone un taglio alle emissioni degli aerei che atterrano o decollano sul territorio comunitario, fa storcere il naso anche agli States che, al pari dell’Associazione del Trasporto Aereo Cinese, è pronta a preparare un’azione legale. Il provvedimento stabilisce infatti che a partire dal 1° gennaio 2012 tutti i voli aerei che effettuino scali europei, debbano tenere sotto controllo i livelli di CO2, siano essi nazionali che internazionali; pena, l’obbligo d’acquisto di crediti di carbonio che coprano il superamento del limite, entrando così a far parte del sistema. La soglia è stata arbitrariamente fissata al 97% delle emissioni storiche, vale a dire la media annuale dell’anidride carbonica rilasciata tra il 2003 e il 2005 da ogni compagnia, per abbassarla l’anno successivo al 95%. Contro la nuova normativa si sono subito schierati Cina e Usa, rinnovando in questi giorni le proteste e minacciando addirittura una causa legale. Gli Stati Uniti hanno fatto saper di volere un’esenzione per le proprie linee aeree. “Abbiamo chiaramente affermato la nostra forte opposizione ai piani dell’UE sia sul piano giuridico che politico”, ha commentato un funzionario dell’amministrazione americana a margine del meeting Europa-USA sul trasporto aereo, tenuto ieri a Oslo. La Commissaria Ue per il cambiamento climatico Connie Hedegaard ha tenuto a ribadire quanto già espresso nei giorni precedenti, ossia che “l’Europa deve andare avanti. Se gli stati e le regioni non difendono il loro legittimo diritto a legiferare, si manderebbe al mondo un segnale estremamente negativo”. “Non possiamo permetterci di aspettare altri 5 o 10 anni per raggiungere un accordo. – ha aggiunto Hedegaard – Le emissioni del traffico aereo stanno crescendo esponenzialmente e le previsioni non fanno ben sperare”.

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