Rinnovabili

Innovazione energetica: sotto la lente i Regolamenti edilizi comunali

Isolamento termico, utilizzo delle fonti rinnovabili, efficienza energetica ma anche orientamento e schermatura degli edifici, permeabilità dei suoli ed effetto isola di calore, risparmio idrico e materiali riciclabili. Attraverso questi parametri sono stati analizzati i regolamenti edilizi dei comuni italiani nel terzo “Rapporto ONRE”:https://risorse.legambiente.it/docs/rapporto_onre_2010_bassa.0000002107.pdf (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme. E quello che emerge dalle pagine dell’indagine è una ricerca di sostenibilità in continua crescita ma che fa del territorio italiano ancora un mosaico variegato.
I Comuni individuati passano dai 557 dell’anno 2009 ai 705 di quest’ultima edizione coprendo circa il 31% della popolazione nazionale. Attraverso i loro regolamenti edilizi l’Osservatorio è in grado di raccontare il cambiamento in corso in Italia nel modo di progettare e costruire. “Sono tali e tante le novità impiantistiche e tecnologiche sviluppate negli ultimi anni – spiega Edoardo Zanchini, responsabile energia e infrastruttura di Legambiente – che riuscire ad aiutare l’innovazione e adattare le soluzioni ai diversi contesti attraverso i regolamenti diventa fondamentale”. “Ora che la certificazione energetica in edilizia è obbligatoria, per esempio, è necessario capire come i regolamenti si sono occupati delle prestazioni energetiche degli edifici: quali obiettivi hanno fissato per migliorare il comportamento di pareti e finestre o cosa prevedono in termini di esposizioni da privilegiare. Nel 2021 – prosegue Zanchini – tutti gli edifici nuovi, pubblici e privati, costruiti nella Ue dovranno essere neutrali dal punto di vista energetico: soddisfare riscaldamento e raffrescamento grazie a fonti rinnovabili oppure non averne addirittura bisogno. Occorre traghettare il nostro paese verso questa importante scadenza, con la consapevolezza che gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 non saranno conseguibili senza un cambiamento progressivo nel settore delle costruzioni”.

Il Rapporto 2010 ha quindi provato a tracciare una fotografia di questa realtà articolata attraverso la scelta di alcuni parametri, primo fra tutti *l’isolamento termico*, che risulta essere l’unico criterio affrontato in almeno un Comune per Regione. Nel dettaglio, leggendo il documento si scopre che dei 705 Comuni in questione solo 506 prevedono obblighi e/o incentivi sull’isolamento termico degli edifici così come il ricorso a tetti verdi e a serramenti ad alta efficienza. “Le Regioni che prevedono obblighi specifici per il rendimento energetico degli edifici, sono l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte e la Provincia di Trento. In queste aree del Paese sono in vigore delle norme che impongono un limite massimo alla trasmittanza termica delle pareti esterne e una percentuale minima di schermatura delle superfici vetrate (il 50% in Emilia-Romagna ed il 70% in Liguria e Lombardia, a cui si è aggiunta la Regione Piemonte) per ridurre gli effetti del soleggiamento estivo. […] Invece nelle Regioni Valle d’Aosta e Puglia le Leggi stabiliscono degli standard minimi che però devono essere ancora introdotti. Per gli stessi aspetti, in Campania ed in Toscana sono presenti Linee Guida sull’edilizia sostenibile, che promuovono ed incentivano il risparmio energetico ma non impongono dei limiti”.
Per quanto riguarda le *energie rinnovabili* sono 531 gli enti con un regolamento edilizio che prevede l’obbligo, la promozione o incentivi per l’uso del solare termico e del fotovoltaico. Di questi 247 hanno adottato anche l’obbligo di installazione di un impianto fotovoltaico da 1 kW per unità abitativa, mentre in 106 Comuni vige il vincolo di 0,2 kW per unità. Gli enti locali con l’obbligo di installazione del solare termico sono 357, mentre entrambe le tecnologie sono presenti in 449 Comuni italiani. Da notare che a livello regionale il Piemonte è l’unico ad aver portato l’obbligo di produzione di acqua calda sanitaria da fonti rinnovabili, quindi solare termico e biomasse, per le nuove costruzioni, e nei casi di nuova installazione degli impianti termici, al livello minimo del 60%. Su fronte *efficienza energetica* ben 293 amministrazioni locali prevedono la promozione o l’obbligo di allacciamento a una rete di teleriscaldamento, l’uso di pompe di calore o il collegamento a impianti di cogenerazione per il riscaldamento e la climatizzazione estiva delle case. Il quadro che emerge rispetto al teleriscaldamento è quello di una tecnologia diffusa soprattutto al Nord ed in particolare in quelle Regioni, Lombardia ed Emilia Romagna.
“Sono 353 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema *dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate.* 248 Comuni obbligano l’orientamento corretto dell’edificio (sud-est/sud-ovest) e la schermatura delle vetrate nel periodo estivo. In 8 Comuni vi è un esplicito divieto di costruire edifici o singole abitazioni con un unico affaccio verso Nord. Per quanto riguarda la schermatura delle superfici vetrate, in modo da impedire un eccessivo riscaldamento nei mesi estivi, in 6 Comuni vige l’obbligo di oscuramento per almeno il 70% delle superfici vetrate (Agrate Brianza (MB), Albiolo (CO), Casorate Primo (PV), Itri (LT), Parabiago (MI) e Vedano Olona (VA)), che aumenta all’80% in 4 Comuni: Bergamo, Collegno (TO), Sarsina (FC), Vigonovo (VE)”.
Considerando il fattore *origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione* i Comuni che affrontano questo aspetto sono 326, mentre in 273 viene promosso l’uso di materiali di provenienza locale, naturali e riciclabili o con un lungo ciclo di vita. In 40 Comuni sono erogati incentivi nel caso in cui si usi una quota di materiali riciclabili per la realizzazione dell’edificio che riguardano uno sconto sugli oneri di urbanizzazione.

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