Un nuovo studio ha analizzato i dati sugli investimenti di Brasile, Russia, India, Messico, Cina e Sud Africa nelle tecnologie energetiche tra il 2000-2008 scoprendo come questi paesi siano divenuti i principali attori del settore R&S
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi dieci anni economie emergenti come Brasile, Russia, India, Messico, Cina e Sud Africa sono divenute importanti operatori globali nel settore politico ed economico. Nel 2007 questi sei paesi hanno consumato e prodotto più di un terzo dell’energia mondiale, emettendo circa il 35 per cento del totale di gas serra. L’evoluzione del panorama energetico globale ha importanti implicazioni nell’innovazione tecnologica nazionale e internazionale, tuttavia esistono ancora poche informazioni disponibili circa gli investimenti e le iniziative avviate dai governi di questi paesi. Per cercare di offrire un panorama il più possibile esaustivo alcuni “ricercatori dell’Harvard Kennedy School”:https://belfercenter.ksg.harvard.edu/files/ETIP_DP_2010-16-V3.pdf hanno avviato un’analisi comparativa sistemica delle iniziative di R&S avviate nel blocco BRIMCS in maniera tale da individuare eventuali opportunità di collaborazione in seno ai governi di queste nazioni.
L’indagine ha scoperto che Brasile, Russia, India, Messico, Cina e Sud Africa sono i paesi che nel 2008 hanno speso la quota maggiore di soldi nella ricerca, sviluppo e dimostrazione di innovative tecnologie energetiche rispetto ad oltre una ventina di governi sviluppati messi insieme. Nel dettaglio sono stati investiti dai governi centrali e delle imprese di proprietà statale un minimo di 13,8 miliardi dollari nel settore R&S dell’energia nel blocco BRIMCS. La maggior parte di questi fondi (82%) proviene da imprese il 100% di proprietà del governo cinese. In confronto, il totale degli investimenti dei governi nazionali e regionali nei paesi dell’AIE è stato di 12,7 miliardi di dollari.