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India: operazione “luce pulita”

Esperimento d'illuminazione in un villaggio rurale, grazie ad una fondazione non governativa di Bombay, con una soluzione a led alimentati con energia solare e quindi con un grado di massima eco-compatibilità. E presto saranno coinvolti altri Paesi

Grazie alla Grameen Surya Bijli Foundation (GSBF), creata dal premio Nobel 2007, Yunus Muhammad, il banchiere dei poveri, molti villaggi rurali dell’India hanno la luce. Si tratta di un sistema di Led potenziati a energia solare, con cui infatti, è stato possibile illuminare un intero villaggio con la stessa quantità di energia elettrica necessaria per una lampadina da 100 Watt.
Anche in Nepal circa 2,4 milioni di famiglie, stanno sostituendo, allo stesso modo, le vecchie lampade a kerosene dannose alla salute e per l’atmosfera, con lampade portatili con batteria alimentata da un minuscolo pannello solare (3W), ricaricata al sole il giorno ed utilizzata la notte.
Un analogo progetto pilota nella regione del Karnataka, (con un costo di 1,5 milioni di dollari) andrà a vantaggio di circa 100.000, persone coprendo il fabbisogno di 112.000 villaggi, nei prossimi dieci anni. L’Onu prevede, infatti, che si potranno, infatti, illuminare case, scuole, negozi, laboratori riducendo molto l’inquinamento delle lampade al kerosene. Per questo progetto l’Onu sta sensibilizzando le banche indiane a concedere piccoli prestiti (300/500 dollari) per la produzione di pannelli solari per illuminare le zone povere. Si prevede la diffusione dello stesso progetto in villaggi di Algeria, Cina, Egitto, Ghana, Indonesia e Messico che saranno presto coinvolti nella riduzione delle emissioni di gas serra, questo significherà quote ambientali da spendere. (fonte Ansa)

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