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India e USA, futuri dominatori del fotovoltaico spaziale?

Un nuovo mattone potrebbe aggiungersi alla lunga storia di cooperazione scientifica tra due dei più grandi inquinatori a livello mondiale. Una relazione pubblicata dal Ministero della Difesa indiano suggerisce come i due paesi possano dare il via ad un programma di sfruttamento dell’energia solare in orbita

(Rinnovabili.it) – Una grande opportunità di collaborazione e crescita in ambito energetico si presenta ad India e Stati Uniti: dare congiuntamente il via a un programma di cattura dell’energia solare nello spazio, da trasformare in un sistema commercialmente valido entro il 2025. A sostenerlo è la relazione elaborata da Peter Garretson, un tenente colonnello dell’Air Force statunitense che ha lavorato in collaborazione con l’Istituto di Studi per l’Analisi e la Difesa di Nuova Delhi.
Il rapporto chiede ai governi dei due Paesi di estendere la loro partnership strategica, già perfettamente collaudata in ambito astronauta, su un progetto del tutto pionieristico per sfruttare la fonte solare nello spazio. Un programma, quello dell’SBSP _(Space-Based Solar Power)_, davvero rivoluzionario non solo per i rapporti bilaterali tra India e Stati Uniti ma per tutti gli obiettivi di sicurezza energetica, approvvigionamento e lotta al Climate Change in esso contenuti. Entrambi, infatti, risentono della pressione esercitata da più fronti sulla produzione delle emissioni climalteranti e cercare nuove e innovative fonti fornitura energetica pulita è divenuto il ‘gold rush’ di questi anni
Gli autori sono inoltre fermamente convinti che il programma costituisca l’occasione vincente per Nuova Delhi di avanzare nella sua perpetua competizione con la Cina.
L’idea contenuta nelle 174 pagine è quella peraltro già valuta dal “Giappone”:https://www.rinnovabili.it/anche-per-il-giappone-una-solar-farm-spaziale-401881 e dalla californiana “Pacific Gas & Electric”:https://www.rinnovabili.it/catturare-lenergia-solare-nello-spazio-pge-ci-crede-401481 : posizionare in un’orbita geostazionaria collettori fotovoltaici in grado di raccogliere la radiazione solare, 24 h su 24 h e con un’efficienza unitaria notevolmente maggiore rispetto agli impianti terrestri, da rispedire quindi a terra attraverso le microonde.
Garretson propone un programma a tre livelli, passando dallo sviluppo della tecnologia di base ad un dimostratore multi–laterale, fino alla nascita di un ente internazionale basato su una partnership pubblico-privata per la fornitura energetica commerciale entro l’anno 2025.
Per il gigante asiatico esiste tuttavia un ostacolo, ben delineato dalla relazione, la mancata adesione al Missile Technology Control Regime (MTCR) – ritenuto dall’India discriminatorio -, questione peraltro delicata sul piano internazionale. Una volta approvato l’MTCR, spiega l’autore, il funzionamento del programma necessiterebbe “solo” di un primo finanziamento nell’ordine di 10-30 milioni di dollari a coprire un periodo di 5 anni e 10 miliardi di dollari per il successivo decennio.