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Incidente nucleare in Slovenia: allarme rientrato

Mai come in questo periodo il nucleare è tornato alla ribalta. Molte le polemiche e ieri, ad aumentare la dose, l’incidente nella centrale slovena di Krsko

Paura per tutta la Comunità europea a causa dell’incidente avvenuto ieri sera in Slovenia, nella centrale nucleare di Krsko, che si trova a circa 130 km da Trieste. Immediata la reazione della Commissione europea che ha subito attivato il meccanismo di allerta sui rischi radioattivi. L’incidente, come riferisce un portavoce della centrale, Ida Novak, ha visto “una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento primario dell’impianto” ma a quanto riferito non vi sarebbero fughe radioattive nell’ambiente circostante. La centrale è stata chiusa immediatamente per consentire di determinare le cause che hanno portato a tale incidente. Greenpeace si è subito attivata, ribadendo il no assoluto al nucleare e parlando dell’incidente alla centrale di Krsko come di un ‘avvertimento’ sui pericoli rappresentati dall’atomo. Polemiche aspre da parte del governo austriaco che, attraverso le parole del ministro dell’ambiente Josef Proell, ha chiesto spiegazioni a Lubiana per non essere stato informato correttamente sull’incidente alla centrale: “Ciò mette seriamente in discussione la nostra fiducia nel sistema di allerta sloveno”. Molta paura in Friuli Venezia Giulia, vista la vicinanza a Krsko. A rassicurare la Regione, il comunicato dell’ APAT: “la centrale è stata spenta in sicurezza; la situazione è pienamente sotto controllo in una condizione di impianto stabile. Non si è avuta alcuna conseguenza per l’ambiente esterno, ne’ vi è stata necessità di misure di emergenza esterna sul sito. L’incidente – aggiunge l’Apat – è consistito nella fuoriuscita di acqua di raffreddamento del reattore. L’acqua è rimasta comunque confinata all’interno dell’edificio di contenimento di cui la centrale, di progettazione americana, è dotata’’.