Sulla prima Gazzetta Ufficiale di quest’anno è apparso il decreto del Ministero dello sviluppo economico inerente l’attuazione degli incentivi per la produzione di energia elettrica con piccoli impianti, presenti in aziende agricole, alimentati con la biomassa agricola, gli scarti delle potature o con il letame degli allevamenti.
“Si tratta di un passo importante dell’Italia verso il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione Ue con l’accordo sul clima che fissa l’obiettivo del 20 per cento di produzione di energia rinnovabile entro il 2020. – dichiara a questo proposito la Coldiretti – Attualmente la quota di energia rinnovabile sul consumo totale in Italia e’ pari al 7 per cento”.
“Il Decreto introduce – illustra oggi l’associazione del coltivatori – una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kW in _conto energia_ per l’energia prodotta da impianti di potenza inferiore ad 1 MW alimentate a biomasse e biogas, in attesa della successiva adozione dell’apposito decreto da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Viene previsto inoltre – conclude la Coldiretti – un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi, titoli destinati ad incentivare sul mercato la produzione di energia elettrica da parte di impianti della stessa potenza elettrica”.
Il decreto, previo un adeguamento delle tariffe, si muove nella direzione giusta, quella cioè di garantire i finanziamenti indispensabili ad un settore, quello agroenergetico, e specificamente alle biomasse,negli impianti di media e piccola dimensione che sono congeniali al modello energetico di generazione distribuita che la Coldiretti caldeggia ormai da tempo.
Il mantenimento di un trattamento economico di favore riservato ad impianti di potenza medio-bassa rappresenta una opportunità per molte imprese agricole presenti sul territorio e consentirà la diffusione di piccole strutture agroenergetiche compatibili con principi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica. Il testo – conclude l’associazione – risolve peraltro definitivamente l’annosa questione della cumulabilita’ degli incentivi chiarendo espressamente che per gli impianti di proprieta’ di aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali, alimentati a biomasse e biogas l’accesso alla tariffa e’ cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale e locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata non eccedenti il 40 per cento del costo di investimeni.